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quinto 101


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     e dice che sicura ivi si stia
fin che ritorni a-llei, che sará tosto;
e verso il campo poi ratto s’invia,
dove li dui guerrier dato e risposto
molto s’aveano e davan tuttavia.
Stava Lurcanio di mal cor disposto
contra Ginevra; e l’altro in sua difesa
ben sostenea la favorita impresa.

81
     Sei cavallier con lor ne lo steccato
erano a piedi, armati di corazza,
col duca d’Albania, ch’era montato
s’un possente corsier di buona razza.
Come a gran contestabile, a lui dato
la guardia fu del campo e de la piazza:
e di veder Ginevra in gran periglio
avea il cor lieto, et orgoglioso il ciglio.

82
     Rinaldo se ne va tra gente e gente;
fassi far largo il buon destrier Baiardo:
chi la tempesta del suo venir sente,
a dargli via non par zoppo né tardo.
Rinaldo vi compar sopra eminente,
e ben rassembra il fior d’ogni gagliardo;
poi si ferma all’incontro ove il re siede:
ognun s’accosta per udir che chiede.

83
     Rinaldo disse al re: — Magno signore,
non lasciar la battaglia piú seguire;
perché di questi dua qualunche more,
sappi ch’a torto tu ’l lasci morire.
L’un crede aver ragione, et è in errore,
e dice il falso, e non sa di mentire;
ma quel medesmo error che ’l suo germano
a morir trasse, a lui pon l’arme in mano.