Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/200

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CANTO DECIMO

1
     Fra quanti amor, fra quante fede al mondo
mai si trovâr, fra quanti cor constanti,
fra quante, o per dolente o per iocondo
stato, fêr prove mai famosi amanti;
piú tosto il primo loco ch’il secondo
darò ad Olimpia: e se pur non va inanti,
ben voglio dir che fra gli antiqui e nuovi
maggior de l’amor suo non si ritruovi;

2
     e che con tante e con sí chiare note
di questo ha fatto il suo Bireno certo,
che donna piú far certo uomo non puote,
quando anco il petto e ’l cor mostrasse aperto.
E s’anime sí fide e sí devote
d’un reciproco amor denno aver merto,
dico ch’Olimpia è degna che non meno,
anzi piú che sé ancor, l’ami Bireno:

3
     e che non pur non l’abandoni mai
per altra donna, se ben fosse quella
ch’Europa et Asia messe in tanti guai,
o s’altra ha maggior titolo di bella;
ma piú tosto che lei, lasci coi rai
del sol l’udita e il gusto e la favella
e la vita e la fama, e s’altra cosa
dire o pensar si può piú precïosa.