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234 canto


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     Fuor de la grotta il vecchio Proteo, quando
ode tanto rumor, sopra il mare esce;
e visto entrare e uscir de l’orca Orlando,
e al lito trar sí smisurato pesce,
fugge per l’alto occeano, oblïando
lo sparso gregge: e sí il tumulto cresce,
che fatto al carro i suoi delfini porre,
quel dí Nettunno in Etïopia corre.

45
     Con Melicerta in collo Ino piangendo,
e le Nereide coi capelli sparsi,
Glauci e Tritoni e gli altri, non sappiendo
dove, chi qua chi lá van per salvarsi.
Orlando al lito trasse il pesce orrendo,
col qual non bisognò piú affaticarsi;
che pel travaglio e per l’avuta pena,
prima morí, che fosse in su l’arena.

46
     De l’isola non pochi erano corsi
a riguardar quella battaglia strana;
i quai da vana religion rimorsi,
cosí sant’opra riputâr profana:
e dicean che sarebbe un nuovo tôrsi
Proteo nimico, e attizzar l’ira insana,
da farli porre il marin gregge in terra,
e tutta rinovar l’antica guerra;

47
     e che meglio sará di chieder pace
prima all’offeso dio, che peggio accada;
e questo si fará, quando l’audace
gittato in mare a placar Proteo vada.
Come dá fuoco l’una a l’altra face,
e tosto alluma tutta una contrada,
cosí d’un cor ne l’altro si difonde
l’ira ch’Orlando vuol gittar ne l’onde.