Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/292

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286 canto


72
     Non voglio ch’in silenzio anco Renata
di Francia, nuora di costei, rimagna,
di Luigi il duodecimo re nata,
e de l’eterna gloria di Bretagna.
Ogni virtú ch’in donna mai sia stata,
di poi che ’l fuoco scalda e l’acqua bagna,
e gira intorno il cielo, insieme tutta
per Renata adornar veggio ridutta.

73
     Lungo sará che d’Alda di Sansogna
narri, o de la contessa di Celano,
o di Bianca Maria di Catalogna,
o de la figlia del re Sicigliano,
o de la bella Lippa da Bologna,
e d’altre; che s’io vo’ di mano in mano
venirtene dicendo le gran lode,
entro in un alto mar che non ha prode.

74
     Poi che le racontò la maggior parte
de la futura stirpe a suo grand’agio,
piú volte e piú le replicò de l’arte
ch’avea tratto Ruggier dentro al palagio.
Melissa si fermò, poi che fu in parte
vicina al luogo del vecchio malvagio;
e non le parve di venir piú inante,
acciò veduta non fosse da Atlante.

75
     E la donzella di nuovo consiglia
di quel che mille volte ormai l’ha detto.
La lascia sola; e quella oltre a dua miglia
non cavalcò per un sentiero istretto,
che vide quel ch’al suo Ruggier simiglia;
e dui giganti di crudele aspetto
intorno avea, che lo stringean sí forte,
ch’era vicino esser condotto a morte.