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quintodecimo 347


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     Quivi lo trovan che disegna a fronte
del calife d’Egitto una fortezza;
e circondar vuole il Calvario monte
di muro di duo miglia di lunghezza.
Da lui raccolti fur con quella fronte
che può d’interno amor dar piú chiarezza,
e dentro accompagnati, e con grande agio
fatti alloggiar nel suo real palagio.

97
     Avea in governo egli la terra, e in vece
di Carlo vi reggea l’imperio giusto.
Il duca Astolfo a costui dono fece
di quel sí grande e smisurato busto,
ch’a portar pesi gli varrá per diece
bestie da soma, tanto era robusto.
Diegli Astolfo il gigante, e diegli appresso
la rete ch’in sua forza l’avea messo.

98
     Sansonetto all’incontro al duca diede
per la spada una cinta ricca e bella;
e diede spron per l’uno e l’altro piede,
che d’oro avean la fibbia e la girella;
ch’esser del cavallier stati si crede,
che liberò dal drago la donzella:
al Zaffo avuti con molt’altro arnese
Sansonetto gli avea, quando lo prese.

99
     Purgati de lor colpe a un monasterio
che dava di sé odor di buoni esempii,
de la passion di Cristo ogni misterio
contemplando n’andâr per tutti i tempii
ch’or con eterno obbrobrio e vituperio
agli cristiani usurpano i Mori empii.
L’Europa è in arme, e di far guerra agogna
in ogni parte, fuor ch’ove bisogna.