Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/373

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sestodecimo 367


68
     La fiera pugna un pezzo andò di pare,
che vi si discernea poco vantaggio.
Vedeasi or l’uno or l’altro ire e tornare,
come le biade al ventolin di maggio,
o come sopra ’l lito un mobil mare
or viene or va, né mai tiene un vïaggio.
Poi che Fortuna ebbe scherzato un pezzo,
dannosa ai Mori ritornò da sezzo.

69
     Tutto in un tempo il duca di Glocestra
a Matalista fa votar l’arcione;
ferito a un tempo ne la spalla destra
Fieramonte riversa Follicone:
e l’un pagano e l’altro si sequestra,
e tra gl’Inglesi se ne va prigione.
E Baricondo a un tempo riman senza
vita per man del duca di Chiarenza.

70
     Indi i pagani tanto a spaventarsi,
indi i fedeli a pigliar tanto ardire,
che quei non facean altro che ritrarsi
e partirsi da l’ordine e fuggire,
e questi andar inanzi et avanzarsi
sempre terreno, e spingere e seguire:
e se non vi giungea chi lor diè aiuto,
il campo da quel lato era perduto.

71
     Ma Ferraú, che sin qui mai non s’era
dal re Marsilio suo troppo disgiunto,
quando vide fuggir quella bandiera,
e l’esercito suo mezzo consunto,
spronò il cavallo, e dove ardea piú fiera
la battaglia, lo spinse; e arrivò a punto
che vide dal destrier cadere in terra
col capo fesso Olimpio da la Serra;