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ventesimo 119


28
     Come turbar l’aria sentiano, armate
le femine correan su la marina,
da l’implacabile Orontea guidate,
che diè lor legge e si fe’ lor regina:
e de le navi ai liti lor cacciate
faceano incendi orribili e rapina,
uom non lasciando vivo, che novella
dar ne potesse o in questa parte o in quella.

29
     Cosí solinghe vissero qualch’anno,
aspre nimiche del sesso virile:
ma conobbero poi, che ’l proprio danno
procaccierian, se non mutavan stile;
che se di lor propagine non fanno,
sará lor legge in breve irrita e vile,
e mancherá con l’infecondo regno,
dove di farla eterna era il disegno.

30
     Sí che, temprando il suo rigore un poco,
scelsero, in spazio di quattro anni interi,
di quanti capitaro in questo loco
dieci belli e gagliardi cavallieri,
che per durar ne l’amoroso gioco
contr’esse cento fosser buon guerrieri.
Esse in tutto eran cento; e statuito
ad ogni lor decina fu un marito.

31
     Prima ne fur decapitati molti
che riusciro al paragon mal forti.
Or questi dieci a buona pruova tolti,
del letto e del governo ebbon consorti;
facendo lor giurar che, se piú colti
altri uomini verriano in questi porti,
essi sarian che, spenta ogni pietade,
li porriano ugualmente a fil di spade.