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332 canto


60
     Fa che sia tua la prima, e che si tolga
il re di Sarza la tenzon seconda;
e non ti dubitar ch’io non mi volga,
e ch’a te et ad ogni altro io non risponda. —
Ruggier gridò: — Non vo’ che si disciolga
il patto, o piú la sorte si confonda:
o Rodomonte in campo prima saglia,
o sia la sua dopo la mia battaglia.

61
     Se di Gradasso la ragion prevale,
prima acquistar che porre in opra l’arme;
né tu l’aquila mia da le bianche ale
prima usar déi, che non me ne disarme:
ma poi ch’è stato il mio voler giá tale,
di mia sentenza non voglio appellarme,
che sia seconda la battaglia mia,
quando del re d’Algier la prima sia.

62
     Se turbarete voi l’ordine in parte,
io totalmente turbarollo ancora.
Io non intendo il mio scudo lasciarte,
se contra me non lo combatti or ora. —
— Se l’uno e l’altro di voi fosse Marte
(rispose Mandricardo irato allora),
non saria l’un né l’altro atto a vietarme
la buona spada o quelle nobili arme. —

63
     E tratto da la colera, aventosse
col pugno chiuso al re di Sericana;
e a man destra in modo gli percosse,
ch’abandonar gli fece Durindana.
Gradasso, non credendo ch’egli fosse
di cosí folle audacia e cosí insana,
colto improviso fu, che stava a bada,
e tolta si trovò la buona spada.