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Verso Acquamorta a man dritta si tenne
con animo in Algier passare in fretta;
e sopra un fiume ad una villa venne
e da Bacco e da Cerere diletta,
che per le spesse ingiurie, che sostenne
dai soldati, a votarsi fu constretta.
Quinci il gran mare, e quindi ne l’apriche
valli vede ondeggiar le bionde spiche.
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Quivi ritrova una piccola chiesa
di nuovo sopra un monticel murata,
che poi ch’intorno era la guerra accesa,
i sacerdoti vòta avean lasciata.
Per stanza fu da Rodomonte presa;
che pel sito, e perch’era sequestrata
dai campi, onde avea in odio udir novella,
gli piacque sí, che mutò Algieri in quella.
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Mutò d’andare in Africa pensiero,
sí commodo gli parve il luogo e bello.
Famigli e carrïaggi e il suo destriero
seco alloggiar fe’ nel medesmo ostello.
Vicino a poche leghe a Mompoliero
e ad alcun altro ricco e buon castello
siede il villaggio allato alla riviera;
sí che d’avervi ogn’agio il modo v’era.
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Standovi un giorno il Saracin pensoso
(come pur era il piú del tempo usato),
vide venir per mezzo un prato erboso,
che d’un piccol sentiero era segnato,
una donzella di viso amoroso
in compagnia d’un monaco barbato;
e si traeano dietro un gran destriero
sotto una soma coperta di nero.