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trentesimo 417


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     Gli amorosi tormenti che sostenne
Bradamante aspettando, io v’ho da dire.
A Montalbano Ippalca a lei rivenne,
e nuova le arrecò del suo desire.
Prima, di quanto di Frontin le avenne
con Rodomonte, l’ebbe a riferire;
poi di Ruggier, che ritrovò alla fonte
con Ricciardetto e’ frati d’Agrismonte:

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     e che con esso lei s’era partito
con speme di trovare il Saracino,
e punirlo di quanto avea fallito
d’aver tolto a una donna il suo Frontino;
e che ’l disegno poi non gli era uscito,
perché diverso avea fatto il camino.
La cagione anco, perché non venisse
a Montalban Ruggier, tutta le disse;

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     e riferille le parole a pieno,
ch’in sua scusa Ruggier le avea commesse.
Poi si trasse la lettera di seno,
ch’egli le diè, perch’ella a lei la desse.
Con viso piú turbato che sereno
prese la carta Bradamante, e lesse;
che, se non fosse la credenza stata
giá di veder Ruggier, fôra piú grata.

79
     L’aver Ruggiero ella aspettato, e invece
di lui, vedersi ora appagar d’un scritto,
del bel viso turbar l’aria le fece
di timor, di cordoglio e di despitto.
Baciò la carta diece volte e diece,
avendo a chi la scrisse il cor diritto.
Le lacrime vietâr, che su vi sparse,
che con sospiri ardenti ella non l’arse.