Pagina:Ariosto-Op.minori.1-(1857).djvu/68

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canto secondo. 39


45 Carlo per tutta Francia e per la Magna,
Per ogni terra a’ suoi regni soggetta,
Fa scriver gente, e poi la piglia e cagna1
Secondo che gli pare atta ed inetta;
Sì che fa in pochi giorni alla campagna
Un esercito uscir di gente eletta,
Da far che Marte fin su nel ciel treme,
Non che a’ nemici l’impeto non sceme.

46 Gli elmi, gli arnesi, le corazze e scudi,
Che poco dianzi fur messi da parte,
E di lor fatte ampie officine ai studi
Dell’ingegnose aragne era gran parte,
Sì che forse tornar in su le incudi
Temeano, e farsi ordigni a più vil’arte;
Or imbruniti,2 fuor d’ogni timore,
Godeano esser riposti al primo onore.

47 Sônan di qua, di là, tanti martelli,
Che n’assorda del strepito ogni orecchia:
Quei batton piastre e le rifanno, e quelli
Vanno acconciando l’armatura vecchia:
Altri le barde torna alli pennelli,3
Coprirle altri di drappo s’apparecchia:
Chi cerca questa cosa, e chi ritrova
Quell’altra; altri racconcia, altri rinnova.

48 Poi che Carlo al tesor ruppe il serraglio,
Ebbon da travagliar tutti i mestieri:
Ma nè maggior nè più comun travaglio
Era però, che di trovar destrieri;
Chè li disagi e delle spade il taglio
Tolto n’avean dalle decine i zeri:
Quali si fosson (chè i buoni eran rari),
Come il sangue e la vita erano cari.

49 Carlo, oltra l’ordinario che solea
Aver d’uomini d’arme alle frontiere,

  1. Vedi la nota 2 a pag. 32.
  2. Imbrunito per Brunito, manca di spiegazione e d’esempio nei vocadolari.
  3. Tornar le barde alli pennelli, crediamo che significhi: Tornare a dipingere, quasi Rinfrescarle di colori. E le barde a que’ tempi si dipingevano veramente, come c’insegna l’autore del Morgante: «E le spade e gli scudi e le corazze, E le barde a dipinger pagonazze.» Se a quel luogo avessero posto mente i compilatori del Vocabolario di Bologna, non avrebbero allogato quest’esempio dell’Ariosto sotto la dichiarazione di Bandiera o Banderuola.