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lettere. 557

XXIV.1

Allo stesso.

Magnifico messer Giovanfrancesco mio onorando.

Madonna Alessandra non accetta la vostra scusa, nè per questo vi leva quel nome che v’ha dato nella sua lettera, per allegar voi d’aver faccende che vi ritengono: che a lei pare, e così anco a noi altri, che nessuna, fosse di che importanza si volesse, vi dovesse più importar di questa. La scusa che ci proponete che dovría usar vostro suocero, non saría accettata per buona dal signor duca; perchè già son dieci giorni che va fuor di casa, e a voler mostrar di esser ricaduto non sarebbe più a tempo. Sicchè pensate di metter ogni cosa da parte, e di venir più tosto sei giorni innanzi li 28, che un’ora da poi; sì perchè sête aspettato e desiderato; sì perchè fate gran danno con la vostra tardanza a messer Guido, prima appresso al signor duca, che lo sollecita che vada all’offizio; e poi, perchè aspettandovi, sta con gran spesa. Che ’l genero e la figliuola e figliuolini son venuti da Modona, e l’altro genero e figliuola son venuti da Carpi; e, fra l’uno e l’altro, vi sono già parecchi dì alle spalle con presso a venti bocche, senza i cavalli: e si aspetta anco da Mantova madonna Leonora sua sorella; sicchè a pena han potuto servar una camera per voi. E più incresce a messer Guido che tutti stanno incommodi, perchè ha già mandato buona parte innanzi delle sue robe: in somma, voi avete da venir più tosto oggi, che tardare a domani.

Gli scufflotti si sono avuti da Mantova; che sono bellissimi, e son molto ben piacciuti. Li danari s’avranno dal fattor vostro; e si farà, circa il comprar l’oro, quel ch’è di bisogno. Intanto ella ed io vi ci raccomandiamo; ma molto più di noi, per quanto mi dice madonna Alessandra, vi si raccomanda la consorte vostra.

Ferrariæ, 20 augusti 1532.

Vostro,
Lodovico Ariosto.



  1. Stampata, con le altre, dal Barotti, l. c., pag. 414.

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