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Tutta la notte per glialloggiamenti
De i mal ſicuri Saracini oppreſſi,
Si verſan pianti: gemiti: e lamenti
Ma quanto piú ſi può, cheti e ſoppreſſi,
Altri pche gli amici hanno, e i parenti
Laſciati morti, & altri per ſé ſteffi
Che ſon feriti, e con diſagio ſtanno
Ma piú e la tema del ſuturo danno.
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Duo Mori iui ſra glialtri ſi trouaro
D’oſcura ſtirpe nati in Tolomitta,
De quai l’hiſtoria, per eſempio raro
Di vero amore, e degna eſſer deſcritta,
Cloridano e Medor ſi nominaro,
Ch’ alla fortuna proſpera e alla afflitta
Haueano ſempre amato Dardinello
Et hor paſſato in Francia il mar co qllo.
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Cloridan cacciator tutta ſua vita
Di robuſta perſona era & iſnella,
Medoro hauea la guancia colorita
E bianca e grata ne la etá nouella,
E ſra la gente a quella impreſa vſcita
Non era faccia piú gioconda e bella,
Occhi hauea neri, e chioma creſpa d’ oro
Angel parea di qi del ſommo choro.
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Erano queſti duo fopra i ripari
Co molti altri a guardar gli alloggiameli,
Quando la notte ſra diſtantie pari
Miraua il ciel con gliocchi ſonnolenti,
Medoro quiui in tutti i ſuoi parlari
Nò può far che’l Signor ſuo no ramenti
Dardinello d’Almote, e che no piagna
Che reſti ſenza honor ne la capagna.
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Volto al compagno diſſe, o Cloridano
Io non ti poſſo dir quanto m’increſca
Del mio Signor, ch ſia rimaſo al piano
Per lupi e corbi, ohimè troppo degna eſca
Peſando come ſempre mi ſu humao
Mi par, che qn anchor qſta anima eſca
In honor di ſua fama, io non compenfi
Ne ſciolga verſo lui glioblighi imméfi.
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Io voglio andar, perche nò ſtia iſepulto
In mezo alla capagna a ritrouarlo,
E ſorſè Dio vorrá ch’io vada occulto
La doue tace il campo del Re Carlo:
Tu rimarrai, che quádo in ciel ſia ſculto
Ch’ io vi debba morir, potrai narrarlo,
Che ſé Fortuna vieta ſi bell’opra
Per fama almeno il mio buon cor ſi ſcuopra.
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Stupiſce Cloridan che tanto core
Tato amor, tata fede, habbiavn faciullo.
E cerca assai (perche gli porta amore)
Di fargli quel penſiero irrito e nullo:
Ma non gli vai, perch’ un ſi gran dolore
Non riceue conſorto ne traſtullo,
Medoro era diſpoſto, o di morire
O ne la tomba il ſuo Signor coprire.
[171]
Veduto che noi piega e ch noi muoue
Cloridan gli riſponde, e verro anch’io,
Anch’ io vuo pormi a ſi lodeuol pruoue:
Anch’io famoſa morte amo e diſio:
Qua] coſa fará mai che piú mi gioue
S’io reſto ſenza te Medoro mio?
Morir teco con l’arme, e meglio molto
Che poi di duol, s’ auuien che mi ſii tolto