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Gliamoroſi tormenti che ſoderine
Bradamante aſpettando, io v’ho da dire
A Montalbano Hippalca a lei riuenne
E nuoua le arreco del ſuo delire.
Prima di quanto .di Frontin le anemie
Con Rodomonte, l’hebbe a riferire
Poi di Ruggier che ritrouo alla ſonte
Con Ricciardetto e ſrati d’ Agrifmóte.
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E che con eſſo lei s’era partito
Con ſpeme di trouare il Saracino:
E punirlo di quanto hauea fallito
D’ hauer tolto avna donna il ſuo Frotino
E che’l diſegno poi non gli era vſcito
Perche diuerſo hauea fatto il camino,
La cagione ancho perche non veniſſe
A Montalban Ruggier, tutta le diſſe.
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E riferille le parole a pieno
Ch’in ſua ſcufa Ruggier le hauea 9meffe,
Poi traſſe la lettera di ſeno
Ch’egli le die perch’ella a lei la deſſe,
Con viſo piú turbato che ſereno
Preſe la charta Bradamante, e leſſe,
Che ſé non foſſe la credenza ſtata
Giá di veder Ruggier, ſora piú grata.
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l’hauer Ruggiero ella aſpettato, e ivece
Di lui, vederſi hora appagar d’un ſcritto
Del bel viſo turbar l’aria le fece
Di timor, di cordoglio, e di deſpitto,
Bacio la charta diece volte e diece
Hauendo a chi la ſcriffe il cor diritto,
Le lachryme vietar che ſu vi ſparfe
Che con ſoſpiri ardenti ella non l’arfe.
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Leſſe la charta quattro volte e fei:
E volſe ch’altretante l’imbafeiata
Replicata le foſſe da colei
Che l’una e l’altra hauea quiui arrecata:
Pur tuttauia piangendo, e crederei
Che mai non ſi faria piú racchetata
Se non haueſſe hauuto pur conſorto
Di riuedere il ſuo Ruggier di corto.
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Termine a ritornar quindici o veti
Giorni, hauea Ruggier tolto, & affermato
l’hauea ad Hippalca poi, co giuramenti
Da non temer che mai foſſe mancato,
Chi m’aſſicura ohimè de gli accidenti
(Ella dicea) e’ ha ſorza in ogni lato?
Ma ne le guerre piú, che non diſtorni
Alcun tato Ruggier che piú non torni ?
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Oime Ruggiero, oime chi hauria creduto
C’hauendoti amato io piú di me ſteffa
Tu piú di me, non ch’altri, ma potuto
Habbi amar gente tua inimica eſpreffa?
A chi opprimer doureſti doni aiuto:
Chi tu doureſti aitare, e da te oppreſſa:
Non ſo ſé biaſmo o laude eſſer ti credi
Ch’ai premiar e al punir ſi poco vedi.
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Fu morto da Troian (non ſo fe’l fai)
Il padre tuo, ma fin’ a i faſſi il fanno:
E tu del figlio di Troian cura hai
Che non riceua alcun disnor ne danno,
E queſta la vendetta che ne fai
Ruggiero? e a quei che vèdicato l’hano
Rendi tal premio? che del ſangue loro
Me fai morir di ſtratio e di martoro.