Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/87

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 [71]
E la notte medeſima mi tradí
     Fuor de la corte, e al Duca mi conduſſi,
     E gli feci veder quanto importaſſi
     Al capo d’amendua, ſé preſa io ſuſſi,
     Lodommi, e diſſe, ch’io non dubitaſſi,
     A ſuoi conſorti poi venir m’induffi
     Ad vna ſua ſortezza: ch’e qui pretto
     In cópagnia di dui: che mi diede elfo.

 [72]
Hai ſentito Signor: co quanti effetti:
     De l’amor mio fei Polineſſo certo,
     E s’ era debitor: per tai riſpetti
     1>’ liauermi cara o no, tu ’l vedi aperto,
     Hor ſenti il guidardon che io riceuetti,
     Vedi la gra merce del mio gran merlo:
     Vedi ſé deue per amare assai
     Donna ſperar d’eſſere amata mai.

 [73]
Che queſto ingrato perfido e crudele
     De la mia fede ha preſo dubbio al ſine,
     Venuto e in foſpition ch’io non riuele
     Al lungo andar: le ſraudi ſue volpine,
     Ha ſinto, accio che m’allontane e cele:
     Fin che l’ira, e il furor del Re decline:
     Voler mandarmi ad vii ſuo luogo ſurie:
     E mi volea mandar dritto alla morte.

 [74]
Che di ſecreto ha cómeſſo alla guida
     Ctí come m’abbia i queſte ſelue tratta,
     Per degno premio di mia ſé m’uccida,
     Coſi l’intention gli venia fatta
     Se tu non eri appretto alle mia grida.
     Ve come Amor be chi lui ſegue tratta,
     Coſi narro Dalinda al paladino
     Seguendo tutta volta il lor camino,

 [75]
A cui ſu fopra ogn’auetura gratia
     Queſta d’ hauer trouata la donzella,
     Che gli hauea tutta l’hiſtoria narrata
     De l’innocentia di Gineura bella,
     E ſé ſperata hauea (quando accuſata
     Ancbor ſotte a ragion) d’aiutar quella:
     Co via maggior baldaza, horviene in pua
     Poi che euidéte la calúnia truoua.

 [76]
E verſo la citta di ſanto Andrea
     Doue era il Re: con tutta la famiglia:
     E la battaglia ſingular douea
     Etter de la querela de la ſiglia:
     Ando Rinaldo, quanto andar potea:
     Fin che vicino giunſe a poche miglia
     Alla Citta vicino giunſe, doue
     Trouo vn feudier e’ hauea piú freſche

 [77]
Ch’ini eaualliere iſtrano era venuto:
     Ch’a difender Gineura s’ hauea tolto,
     Con non vſate inſegne, e ſconoſciuto:
     Perho che ſempre aſcoſo adaua molto,
     E che dopo che v’era, anchor veduto
     NO gli hauea alcúo al diſcopto ilvolto:
     E che ’l proprio feudier che gli feraia
     Dicea giurando: io non ſo dir chi ſia.

 [78]
Non caualcarO molto! ch’alle mura
     Si trouar de la terra, e in ſu la porta,
     Dalinda andar piú ínanzi banca paura,
     Pur va, poi che Rinaldo la conforta:
     La porta e chiuſa, & a chi n’ hauea cura
     Rinaldo domando: quo ch’importa?
     E fugli detto: perche ’I popul tutto
     A veder la battaglia era ridutto.