Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/213

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C1.
Molto da putto gli sei fatto benivolo con queste lusinghe.
Al.
Et tu gia questo hai cominciato con molto minori inescationi.
Cl.
Et pure se in alcun luogo qualche huomo è paruto piu aiutatore de’l popolo, ò vero io amando tè più di mè, voglio circundarti la testa.
Al.
Et à che modo lo ami, che tu vedendolo à starsene ne le urnette, et con gli voltorini et su le torricelle, otto anni fà. non gli hai havuto compassione? ma tu lo sari dentro, et lo molgi: et Archeptolemo portando la pace, l’hai dissipato: et scacci le imbasciarie da la cità bastonando, che aprono le amicitie.
Cl.
Per esser signore di tutta la Grecia: per ciò che l’oracolo dice,che bisogna che costui per una volta giudichi in Arcadia cinque oboli, se vorrà aspettare. et io ogni modo lo pascerò, et di lui haverò cura, trovandolo et bene et male, donde potrà havere un triobolo.
Al.
Non per impetrare per Giove, essendo proveditor de l’Arcadia, ma più presto per fare che tu rapisci, et piglij doni da le cità, et questo popolo da la guerra et da la oscurità, quelle cose che fai male, non ti sprezzi: ma da la necessità poi et da'l bisogno et da la mercede ti venga dietro con la bocca aperta. et se alcuna volta andando ne'l campo qui dimorarà, et mangiando de l’orzo, si svegliarà, et