Pagina:Arturo Graf - Le Danaidi.djvu/101

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LA LEGGENDA DI ECCARTO 89 Che in erme valli, in laberinti cupi D’alte boscaglie e di scoscese rupi, Incontro al mondo si facean cintura Di ferree porte e di gagliarde mura. II. Sopra ogni asil di pace e di riposo, Fu per antica santità famoso A quei giorni in Turingia un monastero, Che di San Benedetto il vivo e vero Spirto e la santa regola serbava. Sorgea tra monti, in fondo ad una cava Gola remota; e torbida e rubesta Lo cingea da ogni banda una foresta Di densi faggi e di notturni abeti, Ov’era copia d’acque, e pei quieti Recessi, in mezzo all’eriche e ai ginepri, Correan sicuri caprioli e lepri. Alto silenzio a quella pia dimora Sedeva intorno, e solo ad ora ad ora Lo rompeva il clamor delle campane, Che mugghianti, imploranti, empiean d’arcane Gkaf, Le Danaidi. 19