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generale rinnovamento, lento frutto del Cristianesimo, sebbene bruttato dalle violenze della rivoluzione.

Il Bonaparte proclamò contro tutta l’Europa coalizzata i diritti dell’uomo, proclamati già dall’assemblea francese e li trasfuse in quei Codici che ancora governano le nazioni civili.

L’idea di libertà tornò a fare rifiorire le arti dando loro per base, come alle scienze, l’osservazione del vero. Perocchè possono le varie scuole differire nel modo di osservare e di idealizzare la verità; possono errare nella ricerca di formule nuove, ma il comune fondamento è ormai assicurato.

Ebbe Fiesole nel secolo xix Giovanni di Michele Bastianini di San Domenico, valente imitatore dei grandi maestri del xiv e xv secolo.

Nato il 17 Settembre 1830 egli fu prima ragazzo di scalpellino nelle cave del Manzulo, poi negli studi degli scultori Pio Fedi e Giovanni Torrini ove cominciò a modellare preferendo la maniera dei Quattrocentisti che fu opera di tutta la sua vita spentasi il ventinove Giugno 1868 a Firenze.

Son suoi il busto del Savonarola nella cella del martire in San Marco, quello di Girolamo Benivieni che a Parigi fu creduto opera del secolo xv e collocato al Louvre, e l’altro dell’architetto Fancelli nel castello di Vincigliata. Così pure i due bassorilievi di pietra nel palazzo della Borsa in Firenze, varie Madonne in bassorilievo di terracotta e di marmo e gruppi graziosissimi di fanciulli danzanti.

Paolo di Gregorio Ricci nato a Fiesole il 23 Aprile 1835, studiò all’Accademia di Belle Arti in Firenze ove aveva ottenuto una pensione di studio. Ammesso nel 1855 a lavorare nel Regio Opificio delle Pietre dure, trattò prima il mosaico poi il rilievo e fu nominato maestro nel 1866.

Aveva fatto l’anno innanzi una graziosa statuina di Dante di varie specie di diaspri, premiata all’Esposizione Dantesca ed a quella mondiale di Parigi, del 1867. Di diaspri fece pure in quell’Opificio la statuetta dell’Italia che accoglie Venezia ed il medaglione di Gesù nell’Orto, bassorilievo che ebbe la medaglia d’oro nella suddetta esposizione di Parigi e fu poi regalato a Leone XIII.

In S. Alessandro di Fiesole fece i sepolcri dei vescovi Antonelli e Frescobaldi e disegnò per la Cattedrale di Fiesole la Cappella del Sacramento coll’altare e il ciborio di marmo e la balaustrata egregiamente eseguiti da Tito Brazzini.

Sebbene occupato in Firenze, abitò il Ricci per tutta la vita a