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I.


Partenza — I miei compagni — Patimenti del viaggio — Prime avventure — Discordie tra uno dei compagni e me — Caccia fatale — In traccia dello smarrito — Ritorno alla carovana. Riconciliazione a mezzo del padre Stella — Un Etiope.




Nel giorno 22 febbraio del 1867 m’imbarcai a Suez, a bordo del Samanut diretto per Jambo nella terra del Jemen, con una numerosa ciurma di ghagiz-babà, di cui una parte sbarcò. Colà ebbi tosto occasione di osservare le cerimonie di quei viaggiatori alla vista della loro terra santa; dopo di che la nave fece rotta per Gedda nell’Arabia deserta.

Arrivai a Jambo al 2 di Marzo, e là furono messi a terra altri pellegrini che dirigevansi alla Mecca.

Io pure discesi in unione a tre miei compagni: il piemontese Lazzarista padre Stella, cosidetto Abum-Goithana-Johanes, il piemontese Q. M. Colombo e lo spagnuolo Glaudios Breanzon. Vi fummo accolti dal sig. Gasparoli, dirigente postale e sanitario, presso il quale restammo fino al 6, in attesa del vapore per Suakin della Nubia, nel quale poscia venimmo ricevuti.

Il padre Stella, che godeva di grande autorità in Abissinia, ove era già da molti anni stabilito, era un missionario dipendente dal governo francese. Ed egli