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XIX.


Per una bottiglia di vino — Ritorno da Keren — Accoglienza dei compagni — Le signore Zucchi — L’opera dello Spagnuolo — Pretese di Gheremetim sulle robe di Zucchi — Due cavalieri abissini — Parlamentario — Risposta di Stella a Gheremetim.



Fino al 6 di settembre rimanemmo a Keren, in attesa di qualche carovana per poter trasportare con noi a Sciotel le provviste ed i bagagli che aveva recato con sè Pompeo Zucchi.

Non posso tacere d’un rimarco fattomi, il giorno dopo la morte di lui, dalla sua consorte signora Elena. Durante la veglia al cadavere di suo marito, stanchi come eravamo e nauseati dal fetore ch’esso tramandava ci avevamo preso l’arbitrio di aprire una cassa di bottiglie e di estrarne una di vino bianco, che bevemmo in compagnia.

Questo nostro arbitrio fu giudicato assai severamente dalla signora Elena, la quale ce ne fece i più acerbi rimproveri, e non cessò di mortificarcene in varie altre occasioni.