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VI.


Pericoli e timori — L’ultima scarica dell’arma — Momenti supremi — Uomo o belva? — “Ghoitana, ghoitana!„ — Marcia forzata — Fuori di pericolo — Ricondotto ai compagni — Di nuovo in viaggio.



Traversata così la larghezza della selva, mi trovai sopra un vasto spazio di sabbia terminato, di fronte, da un altro tratto di selva. Traversai quello e questo a rapidi passi, e mi trovai tosto sulla sponda di un fiume arido affatto, di cui non ricordo il nome, ma proveniente da alcune delle diramazioni del Nilo. Discesi per la sponda, benchè a disagio, in causa dell’altezza di circa trenta piedi, e d’una ripidezza singolare. Dovetti far scorrere prima il fucile, poi lasciarmi scivolare, sostenendomi a mani e piedi, finchè giunsi al fondo non senza aver corso pericolo di rotolare e di fiaccarmi il collo.

Per buona sorte, il letto del fiume manteneva alcune impronte di camelli, la quale osservazione mi rincorò alquanto, e mi fe’ nutrir la speranza che la carovana fosse passata per di là; ma col proseguire che facevo, mi accorsi che quelle orme, raggiunta una di-