Pagina:Balassa - L'arte di ferrare i cavalli senza far uso della forza.djvu/39

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sezione seconda 35


che l’ajutante, in una posizione irregolare, venisse maltrattato dal cavallo indocile, e che l’istruttore operasse forse per molto tempo infruttuosamente.

§ 36.

I piedi del cavallo sono inoltre alzati di rado dall’ajutante del maniscalco in conformità della natura del cavallo, con dolcezza e discernimento. Ciascheduno procede in ciò secondo la propria volontà, e come più gli sembra opportuno. Chi abbranca tosto il piede allo stinco, chi alle giunture, chi comprime il piede, dove potrebbe appunto impugnarlo, chi lo erge sempre alla stessa altezza, senza aver riguardo alla statura, chi lo tira lateralmente, e così in altri modi. Molti tengono il piede alzato, finchè il maniscalco abbia disposto ed inchiodato il ferro. Tutti questi sono errori sommi rapporto al ragionevole e naturale trattamento del cavallo nel ferrarlo; ed hanno infallibilmente per conseguenza i danni superiormente accennati.

§ 37.

I piedi vengono alzati in tre tempi.

Per alzare il piede dritto davanti, il primo tempo consiste in ciò che l'ajutante colloca la spalla vicino al cavallo, secondo l'insegnamento suindicato, gira sul calcagno sinistro, e mira di fronte il medesimo. L’istruttore che rimane innanzi al cavallo, come è stato accennato, deve aver disposto convenientemente il cavallo, affinchè questo rivolga l’attenzione più all’istruttore che all’ajutante. Se il cavallo fosse pauroso dell’ajutante, questi deve tosto