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suoi allora esistenti; e siffatto disegno era in tutto legittimo, e in molte parti utile, grande, e conforme ai bisogni, ai desidèri, di quell’etá; era una reazione naturalissima. Eccedette egli ne’ mezzi? Siam per vederlo e per dirlo schiettamente, come il vedremo via via. — Ma fin di qua dobbiamo far osservare a’ nostri leggitori italiani, che dal proseguimento di questo disegno di Gregorio VII, dall’abbattimento ch’ei procacciò cosí alla potenza imperiale, sorse indubitabilmente e finalmente (senza che forse ei vi mirasse), sorse, lui vivente o pochissimi anni appresso, il compimento della costituzione de’ comuni italiani, il loro governo consolare. E perciò qui cominciamo l’etá di questi comuni. Della quale, copiosissima d’eventi, ci sará piú che mai necessario distinguere le suddivisioni; e ci pare poterle fare molto naturalmente, di secolo in secolo, da quest’ultimo quarto dell’undecimo, all’ultimo quarto via via de’ quattro successivi.

2. Pontificato di Gregorio VII [1073-1085]. — Gregorio VII era vecchio d’intorno a sessant’anni, quando, appena sepolto il predecessore, ei fu (suo malgrado, dicesi) acclamato papa, senz’altra elezione, dal clero e dal popolo romano. Incominciò con grandissima moderazione verso Arrigo; sottoposesi, secondo il costume, all’approvazione di lui, non die’ séguito per allora alla citazione fatta dal predecessore; si proferse mediatore tra esso il re e i principi e popoli tedeschi sollevati; e andato a Benevento e a Capua, vi ricevette il giuramento da Landolfo ultimo de’ principi longobardi di Benevento, e da Riccardo uno di que’ principi normanni che andavan crescendo [1073]. — Nel second’anno [1074] di suo pontificato adunò un gran concilio; e cosí fece quasi ogni anno poi; onde vedesi essere lui stato uno di que’ principi, che, volendo far molto e contro a molti, sentono aver bisogno pur di molti, e non temono né avversari né amici: i concili eran allora ai papi ciò che allora ed ora le assemblee nazionali ai principi secolari, impedimento ai mediocri, nuova forza agli operosi ed arditi. E cosí, fin da quel primo concilio, Gregorio depose i sacerdoti concubinari, impose l’obbligazione del celibato a chiunque s’ordinasse, anatemizzò