Napoli; e se ciò si fosse effettuato, casa Savoia
e Italia aveano a temere il ritorno della preponderanza spagnuola,
quasi un ritorno del Seicento. Per altra parte, non è dubbio che una
gran differenza sarebbe sorta dall’essere Lombardia e Parma e Napoli
non province spagnuole come nel Seicento, ma Stati indipendenti sotto
principi, che, spagnuoli o francesi d’origine, si sarebbero in breve
italianizzati; ondeché, in tutto, io non so s’io lodi come giusta, o
se forse io non biasimi come stretta e mal interessata questa prudenza
di re Carlo Emmanuele nell’accostarsi allora a Maria Teresa. Ad ogni
modo, bene o male istituita quella guerra, re Carlo la fece bene poi,
a modo de’ maggiori. L’aprí in Italia fin dal 1742, assalendo Modena
alleata di Spagna; e movendo quindi, per l’Emilia e la Romagna, contro
all’esercito venutovi di Spagna. Ma fu tra poco di lá chiamato per
l’invasione d’un altro esercito spagnuolo in Savoia [settembre]. Dove
accorso re Carlo, respinse dapprima, fu respinto poi, ed invernò in
Piemonte. — Nel 1743, combattessi a Camposanto sul Panaro una battaglia
dubbia tra gli austro-sardi e gli spagnuoli, e questi si ritrassero;
né segui altro fatto di conto colá od in Savoia. Francia, quantunque
avesse dato il passo all’esercito spagnuolo, non era ancora in
guerra con re Carlo. Ma avendo questi firmato in Worms un trattato
di alleanza oramai aperta con Austria [13 settembre 1743], Francia
gli dichiarò formalmente la guerra addí 30, ed entrovvi anch’essa
dall’Alpi. Ma, in breve, per la stagione avanzata, vi si posò. — Nel
1744, l’esercito gallo-ispano, sotto il principe di Conti e l’infante
don Filippo, assalí fortemente il Piemonte fortemente difeso da re
Carlo. Incominciaron da Nizza, la presero; e in varie fazioni [aprile]
ne cacciarono l’esercito piemontese. Poi, dopo molto dubitare e andar e
venire, scesero per Val di Stura e l’Argentiera, presero le Barricate e
Demonte, e assediaron Cuneo. Alla quale movendo re Carlo in aiuto, ne
seguí, addí 30 settembre, una gran battaglia che, da una chiesetta lá
in mezzo, fu chiamata della Madonna dell’Olmo, aspramente combattuta
dalle due parti, perduta da re Carlo in ciò che si ritrasse a sera dal
campo, ma vinta in ciò che fece entrar