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delle preponderanze straniere |
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si voglia cosí
dire, a liberare l’una dall’altra due parti d’Italia), or vedremo a
che riuscisse. Approdò a’ 29 aprile 1755; fu riconosciuto da gran
parte del popolo, rigettato, combattuto solamente da Matra, uno de’
capi che in breve fu vinto e passò a’ genovesi. Paoli ordinò un
governo rappresentativo repubblicano, lui capo, e quasi dittatore,
con titolo di «generale del regno e capo del magistrato supremo di
Corsica»; ordinò una milizia non permanente ma che accorreva ad ogni
cenno suo, ad ogni bisogno. Con questa mantenne la libertá del paese,
delle popolazioni, ma non riuscí a cacciare i genovesi da parecchie
delle cittá; e fa meraviglia il veder rimasti esso e i còrsi non pochi
anni in tal condizione precaria, in sulla difensiva, senza ultimar
la cacciata de’ lor nemici. E fosse in essi impotenza, o fiacchezza,
o lentezza, ciò fu lor perdizione. Due volte i genovesi richiamarono
i francesi: la prima, nel 1756 per due anni; poi, nel 1765 sotto
Marbœuf per quattro anni, ma fu per sempre. Addí 15 maggio 1768, a
Versailles, Genova cedette l’isola a Francia, serbandovi una sovranitá
nominale. Quindici mesi appresso [15 agosto 1769] vi nascea Napoleone;
e quindi per que’ patti, per cosí poco tempo frapposto, resta disputato
tra Italia e Francia il grand’uomo. Per tali patti la mala contesa
d’italiani contra italiani ebbe il fine solito, la soggezione a
stranieri; per tali patti resta divelta d’Italia quella nobil isola.
Paoli resistette, perdurò un anno ancora. Ma Francia guerreggiava ora
per sé; guerreggiò forte e grosso; e Paoli, vinto, lasciò l’isola addí
13 giugno 1769. Esulò in Inghilterra, onde il vedremo tornare, e di
nuovo inutilmente. — Ed ora (trascurando le repubblichette di Lucca e
San Marino e i principatuzzi di Monaco e Massa, che porterebbero a
dodici la somma degli Stati indipendenti italiani a quell’epoca), or
ci volgiamo all’ultimo e piú forte e vivo di essi, al Piemonte. Ma la
sua vitalitá speciale, e allor sola, stava nella guerra; e dal 1748
in poi sempre rimase in pace. Dicemmo che quando s’aprí tra Austria
e Prussia la guerra de’ sette anni, avendo Francia presa parte per
Austria, quest’alleanza novissima allora tolse a Carlo Emmanuele III
l’occasione solita di entrar in guerra. Fu sventura?