Pagina:Balbo, Cesare – Storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni, Vol. II, 1914 – BEIC 1741401.djvu/155

Da Wikisource.

delle preponderanze straniere 151

guerra nuovamente tra Francia ed Inghilterra [maggio 1803]. Seguirono, la congiura de’ legittimisti francesi, George, Polignac e compagnia; la presa sul territorio germanico e la morte del duca d’Enghien, il piú vile degli atti di Napoleone [21 marzo 1804]; poi l’istituzione e proclamazione dell’imperio francese [18, 20 maggio]; e l’istituzione e proclamazione dell’imperio ereditario austriaco [4 agosto]; il viaggio di papa Pio VII a Parigi, dove consacrò il nuovo imperatore [2 dicembre], e incominciò forse a guastarsi con lui; e il regno d’Italia ricevuto, cioè preso, dal nuovo imperatore [18 marzo 1805], e poi il viaggio di lui qui, l’incoronazione a Milano [26 maggio], e le vane parole «Guai a chi la tocca!» pronunciate nel prender la corona di ferro; e Genova riunita innaturalmente, non al nuovo regno d’Italia, ma all’imperio di Francia [4 giugno]; e così Parma [21 luglio]; e Lucca fatta principato per una sorella dell’imperatore, giá principessa di Piombino [23 giugno]. — Austria, Russia non vollero tollerar piú; fecero la terza coalizione; strinsersi con Inghilterra, la liberarono dalla discesa a lei minacciata da due anni nella Manica. Napoleone levò a un tratto i campi ove avea ragunate, esercitate, ordinate piú meravigliosamente che mai sue vecchie divisioni [27 agosto]; e facendole attraversar Francia di corsa, le portò in Germania, dove incominciarono a chiamarsi la «grande armata», e grande fu poi veramente ed in numero ed in fatti per nove anni. Intanto Austria ruppe la guerra, passò l’Inn [8 settembre], invase Baviera. Credeva, incominciando essa, assicurarsi l’offensiva; ma questa è sempre de’ piú forti e piú abili; e Napoleone solea lasciar incominciare il nemico per vederlo spiegarsi, e prenderlo sul tempo poi, o, come diceva egli, «in flagrante». Cosí fece. Partí di Parigi [24], passò il Reno [1º ottobre], tagliò, ruppe corpi austriaci qua e lá, li accerchiò da manca, e li fece capitolare ad Ulma [19 ottobre]; e attraversando Baviera entrò a Vienna [13 novembre]. Allo stesso tempo l’esercito francese, e giá in parte italiano, d’Italia, ragunato sotto a Massena, vinceva l’austriaco sotto l’arciduca Carlo a Caldiero [30 ottobre]; e spintolo dinanzi a sé, passava il Tagliamento, al medesimo