dí che il grande esercito entrava a Vienna; e combattendo e
vincendo univasi a questo addí 24 novembre in Austria. Ma un grande
esercito russo ed Alessandro imperatore s’erano pure uniti al resto
dell’esercito austriaco, ed a Francesco II. Ed uscito di Vienna
Napoleone, s’incontrarono, si combatterono ad Austerlitz in Moravia i
tre imperatori in gran giornata, al dí anniversario dell’incoronazione
di Napoleone [2 dicembre 1805]. Vinse questi, il gran capitano,
naturalmente; e seguí tra pochi dí un armistizio, e tra pochi altri la
pace firmata a Presburgo [26 dicembre]. Per questa rimasero cacciati
gli austriaci oltre all’Isonzo, e riunita Venezia al regno d’Italia;
e rimasero acquistate a Napoleone, ma non riunite a niuno Stato,
tenute quasi a riserva per li suoi disegni futuri, le antiche province
veneziane in Illirio. Quali erano questi disegni? Certo orientali,
contro all’imperio turco, al quale ei voleva cosí farsi limitrofo,
per partecipare in ogni caso a sue spoglie. Ma per li particolari ei
se ne rimetteva al tempo, alle occasioni e loro ispirazioni. Thiers e
Mignet ci rivelarono ultimamente due disegni concepiti da due parti
contrarie: proposto l’uno da un italiano e dal principe Czartorinski
ad Alessandro prima della guerra, l’altro da Talleyrand a Napoleone
in mezzo ad essa, combacianti i due nella idea di spinger e ingrandir
Austria sul Danubio per liberarsene ad Occidente. Le preoccupazioni,
gl’interessi momentanei, ciò che il volgo dei politici chiama sola
politica, spinsero a tutt’altro Napoleone vincitore allora, Alessandro
vincitore di poi. I tempi avvenire possono soli far chiaro quale
fosse men sognatrice, quale definitamente piú duratura, o la politica
solamente invaditrice, invaditrice per invadere, senza discernimento,
di Napoleone ed Alessandro, o la fondatrice di Czartorinski e
Talleyrand. Solea dir questi «esser merito suo prevedere un po’ piú
presto ciò che tutti dovean veder poi». Ad ogni modo Napoli avea fatto
poc’anzi [21 settembre] con Francia un trattato di neutralitá, e
Saint-Cyr col corpo che occupava Otranto da parecchi anni s’era quindi
ritratto e congiunto coll’armata d’Italia. Ma Napoli avea due mesi
appresso [20 novembre] ricevuti inglesi e russi, s’era volta ad essi.
Era un’altra di quelle