questi sono sempre i migliori e piú durevoli trattati. Il
fatto sta che d’allora in poi Carlo Emmanuele s’accostò a Francia, e
rimase per lo piú con essa. E questa alleanza fu per produrre cose
grandi, quando Enrico IV, quel gran re che avea pacificata ed ordinata
Francia, si volse a voler riordinar Europa contro alla preponderanza
delle due case Austriache. Seguinne [25 aprile 1610] quel trattato di
Bruzolo, il quale, dice uno scrittore lombardo, «trasformava i duchi
di Savoia in re de’ lombardi». Ma fu ucciso allora, come ognun sa,
Enrico IV, e non se ne fece altro; e «quel regno de’ lombardi rimase
ne’ duchi di Savoia un desiderio che non si spense mai». Ad ogni modo,
da questi due trattati di Lione e di Bruzolo fecesi un gran progresso
nella politica, e, se si voglia, nell’ambizione di casa Savoia: ché
ella fu d’allora in poi costantemente, esclusivamente italiana. Morto,
nel 1587, Gugliemo Gonzaga, duca di Mantova e marchese di Monferrato,
e nel 1612 il figlio di lui Vincenzo, e nel medesimo anno il figlio
di questo, Francesco, che lasciava una sola figliuola fanciulla,
succedette Ferdinando cardinale; il quale, legato negli ordini, non
poteva aver figliuoli, ed a cui rimaneva sí un fratello Vincenzo, ma
anch’esso senza figliuoli, ondeché la successione eventuale rimaneva
in Maria, quell’ultima fanciulla de’ Gonzaga. E giá due volte casa
Savoia avea preteso a tal successione; pretesevi ora Carlo Emmanuele, e
volle almeno la tutela di Maria, per farla sposare al proprio figlio,
e riunir cosí tutti i diritti. Negatagli, s’avventò, al solito suo,
sul Monferrato [1613]. Spagna nol volle soffrire; seguinne una guerra
di quattro anni, seguiron trattati vari; quel del 1617 restituiva lo
statu quo; ma intanto un duca di Savoia solo avea resistito a Spagna.
Poco appresso sollevavasi la Valtellina cattolica contra i grigioni
protestanti e signori di essa. La prima fu aiutata da Spagna, i secondi
da Francia, Savoia e Venezia. Riaprissi ed estesesi la guerra. Savoia e
Francia fecero un’impresa insieme contra Genova; e qui di nuovo cadde
il duca in sospetto di complicitá ad una congiura contro a quella
repubblica. Ritrassesi poi Francia di quella guerra, e rifecesi pace
a Monzone nel 1626, tra le due potenze grosse; e le piccole, Savoia
fra le altre,