Pagina:Baldinucci - Notizie de' professori del disegno I.djvu/16

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12 l'autore a chi legge


rinforzare i miei studi in simili materie, seguitando per più anni; e mentre stavo operando, venni in evidente cognizione, anzi toccai con mano, esser tanto vera la massima avuta sempre io per indubitata, e da niuno de buoni autori antichi controversa, che queste arti sono state restaurate da Cimabue, e poi da Giotto, e da’ discepoli di costoro tasportate per tutto il mondo, che mi venne in concetto potersene fare una chiara dimostrazione, mediante un albero, nel quale si vedesse apertamente, da’ primi fino a’ viventi, il come ciò fusse seguito: e comunicata con opportuno profitto questa mia fantasia a Sua Altezza Reverendissima, non solo si degnò di approvarla nella mia persona, incaricandomene l’esecuzione; ma restò servita ancora di sollecitarmi molto alla terminazione, e da per se, e per mezzo de’ primi letterati della città e di sua corte. Io allora cattivai l’intelletto1 a creder di me ciò che non avrei creduto, e fatto animoso da’ comandamenti d’ un tanto principe mi messi all’impresa, e la condussi a segno presso che ragionevole, procurando di cavare da varie città d’Italia, e fuori, assai libri in diversi idiomi, e notizie , e queste poi confrontare con tutto ciò che stimai necessario; e con far talvolta copiare in disegno, con gran dispendio, l’opere di diversi maestri in città lontane, quando credetti ciò abbisognare al ritrovamento del vero.

E perchè nell’albero predetto si poteva ben dimostrar questa verità, ma non già far vedere i motivi, le ragioni, i fondamenti del dimostrato, non lo comportando la brevità con la quale ivi si dee pro-

  1. Modo niente naturale.