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notizie del tafi 73


meglio, dico allo studio del musaico, pittura che per ragion della materia di che è composta, è la più durevole d’ogni altra, sperando, per così dire, fondar sua gloria più nella durevol materia, che nell’ingegnoso artifizio. Per tal effetto non solo si portò alla città di Venezia, per veder l’opere de’ maestri, che operavano di musaico nella chiesa di S. Marco, fra’ quali era Apollonio Greco uomo assai rinomato in quel modo di dipignere, ma cercando tutte le vie di pigliar con loro, e con Apollonio in particulare, dimestichezza, seppe così bene diportarsi e con doni, e con promesse che il condusse alla città di Firenze sua patria, e ne cavò il segreto di cuocere i vetri del musaico, e far lo stucco per commettergli. Acquistata che egli ebbe ragionevol pratica in quella sorte di lavoro, operando sempre con Apollonio, è probabile che molte opere fussero loro date a fare da’ nostri cittadini, ma egregia veramente fu quella che all’uno, e all’altro insieme fu assegnata dell’antichissimo, e mai a bastanza lodato tempio di S. Giovanni, stato edificato da’Fiorentini fino nel tempo dell’idolatria, con disegno d’alcuni eccellenti maestri romani, come si dice, in onore del falso dio Marte. In questo, cioè nella parte di sopra della tribuna, fecero uno spartimento che stringendo da capo appresso alla lanterna, andavasi allargando fino in sul piano della cornice di sotto, e la parte più alta divisero in cerchi di varie storie. Nel primo, come bene avvertì il Vasari, rappresentarono i ministri ed esecutori della volontà divina, cioè gli Angeli, gli Arcangioli, i Cherubini, i Serafini, le Potestadi, i Troni, e le Dominazioni. Nel secondo grado espressero le più maravigliose opere di Dio fatte nel mondo, da che creò la luce fino al diluvio. Nel giro che è sotto a questo grado, che allarga l’otto facce della tribuna, figurarono fatti di Ioseffo, e de’ suoi fratelli. Sotto questi, in altrettanti vani di grandezza simile, fecero vedere storie della vita di Gesù Cristo, dalla sua incarnazione nell'utero di Maria

Baldinucci, Vol. I. 10