Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/122

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II6 PARTE SECONDA adunque sapere, signori m1e1, che nostro signor Iddio nel Levitico, libro del Testamento vecchio, ordinò ai giudei alcune ceremonie nel paTtorir de le donne, perciò che se partorivano un fanciullo tenevano un modo, se nasceva una figliuola si faceva ad un altro. Ordinò adunque, per parlar solamente del nascer del maschio, che ogni volta che la donna partoriva prole maschile, che stesse sette giorni ne la sua immondizia e poi fin al numero dei quaranta di a purificarsi, e in questo tempo non era lecito a l’uomo mischiarsi seco. Passato questo numero di giorni, afferiva un agnello al tempio in mano dei sacerdoti, e s’era povera donava due tortorelle o dui piccioni. Ques t e cerimonie legali per la morte del nostro redentore Giesu Cristo furono sciolte e introdutta la nuova legge evangelica, di modo che non dura piu quell’obbligo a le donne cristiane né di star il detto numero di giorni a purgarsi né di far l’oblazion de l’agnello o di quelli augelli. Come anco si sono levati i sacrifici ed olocausti dei vitelli, capri e d’altri animali, ne la cui vece ora s’afferisce quell’ immaculato e prezioso agnello del vero corpo e sangue de l’universal redentore e salvatO’re messer Giesu Cristo. Ma per quanto or tocca al proposito nostro, dicono i sacri dottori unitamente che la donna per divozion sua vol star dopo il parto, o partorisca femina o maschio, qualche di che non vada a la chiesa, ed in questo tem,po astenersi dagli abbracciamenti maritali. Per questo non deve essere vituperata e che non pecca, come anco non si può biasimare né pecca se in questo tempo si congiunge col marito , e massimamente ogni volta che il marito la ricerchi, essendo il debito ad ambidui che si rendino il convenevol atto del matrimonio quantunque volte se lo domandano, come santamente hanno determinato i sacri canoni de la catolica Chiesa. Onde oggidi in molti luoghi è ancora tal consuetudine che le donne dopo il parto non vanno a la chiesa né anco odono messa in casa fin che non pa·ssano i quaranta giorni, e alora vanno a farsi benediT dai lor parrocchiani. Vi sono poi de l’altre assai che passati gli otto o dieci giorni che hanno parturito, e nei quali pr.endeno un poco di riposo e ristorano con la quiete e delicati cibi le doglie e fastidi del parto, vanno in ogni