Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/123

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NOVELLA XXIV l17 luogo e si mettono a letto con i mariti. E l’una e l’altra consuetudine non si riprende né è dannata. Conviene adunque senza contesa che voi, madama, in questo caso siate ubidiente a monsignor vostro marito, perciò· che altrimenti facendo e negandogli il debito del matrimonio, ove non è periglio de la sanita corporale, voi peccareste gravemente. Era messer lo frate in quel castello appo tutti tenuto in buona stima cosi di dottrina come di buona vita, ed eragli, ogni volta che diceva cosa alcuna appa-rtenente a la salute de l’anima, data intiera credenza senza contradizione alcuna. Ed era in questo il nostro frate come oggi si trovan molti, che ancor che vivano male e commettano molti peccati, tuttavia se sono ricercati. per conseglio di quello che si debbia dire o fare, ne rispondono la verita. E se talora vien detto lO’ro da chi conosce che vita fanno: -E come, padre, voi fate la tale e la tal cosa?eglino s’armano del detto del nostro Redentore, che disse ai giudei e ai suoi discepoli che non devevano imitar l’opere dei farisei, ma far ciò che dicevano si devesse operare. Disse dunque il frate la verita di quanto · era richiesto, a la cui determinazione rimase la donna contenta. E cosi a la presenza del padre spirituale restarono d’accordio che la seguente notte, a la meta di quella, monsignore anderebbe a la camera de la moglie e starebbe seco quel piu o meno di tempo che piu gli aggradiria. In questo si •rivolse monsignor a una cameriera de la moglie e le disse: - Damigella, e’ vi convíene questa notte esser vigilante, a ciò che a la mezza notte io trovi l’uscio de la carnera aperto e non mi convenga aspettare. Ma sar:l forse meglio che voi lo lasciate aperto. La cameriera rispose che sarebbe presta a quanto l’era comandato. E di questo ragionamento in altro travarcando, si diportarono buona pezza con vari e piacevoli Tagionari. Il diavolo che, come si dice, dove non può metter il capo ficca la coda, ’pose in testa a l’ innamorato frate un strano ghiribizzo o capriccio, come lo vogliamo chiamare. Egli, udita la conchiusione del marito con la moglie, non poteva ad altro rivolger il pensiero che a trovar il modo che potesse esser con la donna, e sapendo che di volonta di lei a godimento alcuno non ne verrebbe gia mai, deliberò con inganno ed audacia infinita