Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/160

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gli ignobili e plebei; e perciò che alquanti ci sono stati i quali hanno saputo non solamente mantener il grado dagli avi loro acquistato, ma quello hanno accresciuto. Alquanti poi, o per fortunevoli casi o per dapocaggine loro o per soverchia forza lor usata o che che se ne sia stata cagione, non si sono saputi conservare, anzi hanno miseramente da la grandezza dei lor maggiori tralignato e, di nobili e ricchi che erano, sono divenuti poveri ed ignobili. Ora perché un gentiluomo per disgrazia perda le sue antiche ricchezze ·e da grande stato caschi in bassezza, per questo non si deve. credere che perda la sua nobilta se vive vertuosamente. I suoi anco che da lui discenderanno, non saranno chiamati vili gia mai se con animo generoso a la vertu .si daranno, essercendo quegli uffizi che a la vera nobilta si ricerca. Ma non mi par ora tempo di dever ragionar su questa questione che qui nascer potrebbe. E seguitando di quelli che per casi fortunevoli rovinano da alto a basso, si vede a questi tempi e spezialmente ne la conquassata ed oppressa Lombardia, per cagione de le continove e crudelissime guerre che tanto tempo guerreggiate se le sono, molte · nobili famiglie aver perduti i lor beni ed andarsene per tutta Europa mendicando il pane, o che Dio sa se piu ritornaranno a posseder le lor antiche faculta. Per il contrario anco si ponno veder degli altri, che per ingegno e per vertu il titolo di nobile e ·ricco s’ hanno guadagnato, i cui padri con la zappa e con la falce il vivere si P’rocacciavano. Altri, o per rubamenti o per favor di prencipi levati dal sucidume e feccia de la stalla, si fanno grandi secondo che la Fortuna, se ella v’è, va cangiando stile e deprime i buoni e in alto leva i rei. Ora in tutte qu este mutazioni dico esser grande e comp ita contentezza di chi si truoy a di nobil schiatta, antica ed illustre dis ceso, e non teme d’arrossir·e se l’origine sua sara ventilata, ché sa e vede che persevera ne la chiarezza e splendore dei suoi avi, e tale egli si dimostra che non solamente riceve onore da la gloria dei su oi passati, ma con le sue vertuose azioni ed opere de la vita aggiunge lume a la. nativa luce de la sua antica parentela. E disputandosi un giorno de l’antichita di molte nob ilissime famiglie d’ Italia a la presenza de la