Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/252

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PARTE SECONDA e poi non sapendo come far a partorir.e che non restasse svergognata. E pensando bene sovra i casi suoi, delibe~ò di scoprirsi ad un suo cugino che stava in un suo castello non molto lungi da lei. A costui dunque ella manifestò il tutto, pregandolo caramente che di lei a un tratto av·endo pieta pigliasse cura de la vita e qe l’onor di lei. Il parente, uomo da bene, considerando l’errore esser g ia fatto e che rimedio non ci e ra a fare çhe fatto non fosse , si dispose a salvezza de l ’onor de la par.ente e le disse: - Cugina mia, qual sia l’erroTe in che sei cascata, tu stessa lo sai. Egli è fatto ed altro rimedio non ci è se non che tu l’ acconci con Dio, confessandoti del tuo peccato e facendone la penitenza che data ti sara. Al rimanente io metterò bene con l’a iuto di Dio tal rimedio ch e niente· se ne sa:pera. Tu verrai a starti meco e la partorirai. Io provederò di nutrice per la creatura che nascera e la farò nodrire come cosa mi _a, e la · cosa andera di modo che nessuno risap~ra i casi nostri. Andò la donna al castello del cugino, e cosi come egli detto aveva, con effetto fece , perché, appostata al tempo del partorire una nutrice, si ben seppe fare che egli levò il parto de la cugina senza aita di persona; ed avendo ella partorito una bellissima figliuola, come sua e d’una donna che diceva aver ingravidata, la diede ad esser allattata .e nodTita e la fece battezzare. E si bene andò la bisogna che né uomo né donna del mondo di cosa alcuna s’accorse. La vedova poi, mostrando alquanto esser stata indisposta, se ne tornò al suo castello. Fu nodrita la figliuola nasciuta e diligentemente allevata, la quale diveniva ogni di piu bella; ed avendo circa tre anni, la donna la prese in casa, dicendo che voleva allevarla per l’amor di Dio. Cresceva la fanciulla e mirabilmente ogni di piu bella si faceva, di modo che essendo di nove o dieci anni era tanto formosa ed aggraziata che la reiria di .N avarra, udita la fama de la bellezza di quella, la voll e v edere e- , trovataJa molto -piu bella che non credeva, la do m andò in dono a la gentildonna ’ed ebbela. La fece la reina star con le sue damigelle ed insegnarle lavorar quei lavori che le damigelle fanno. La fanciulla il tutto benissimo apparò e divenuta molto grand-e , avendo di