Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/258

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.. PARTE SECONDA NOVELLA XXXVI. Nicuola innamorata di Lattanzio va a servirlo vestita da paggio e dopo molti casi seco si marita, e ciò che ad un suo fratello avvenne. Io non posso se non dire che sia atto degno di meraviglia c1o ·che Lodovico fece, che essendo nobile e ricco andasse a servir altrui. Ma come si dice che egli era innamorato, subito cessa l’ammirazione, perciò che questa passione amorosa è di troppo gran potere e fa far cose assai piu meravigliose e st>rabocchevoli di questa. Né crediate che per altro la fabulosa Grecia finga i dèi innamorati aver fatte tante pazzie vituperose quante s~ ne leggono, se non per darci ad intendere che come l’uomo si lascia soggiogar ad amore e penetrar l’amorosa passione al core e quivi abbarbicarsi, egli può dir d’aver giocata e 1perduta la sua liberta, e che miracolo non è se poi fa mille errori. Ora se vi pare che gran cosa fosse quella che Lodovico fece, che era uomo e non aveva téma · che persona lo ripigliasse di ciò che faceva, o bene o male che si facesse, che vi parra egli se udirete che una fanciulla operasse il medesimo e vestita da paggio andasse a servire, senza esser conosciuta, il suo amante? Veramente io mi fo a credere che piu vi parnl. meraviglioso l’atto di costei che quello di Lodovico. E per non tenervi piu in tempo, vi dico che non è qui in questa dolce ed onorata compagnia nessuno di noi che non debba pienamente ricordaTsi che i t edeschi e gli spagnuoli l’anno di nostra salute millecinquecento e v entisette cosi vituperosamente saccheggiarono Roma, e ben che i peccati di quella citta meritassero esser castigati, nondimeno quelli che la saccheggiarono, essendo cristiani, non fecero bene, ancor che io intenda che per la maggior parte erano lutterani, m a rrani e giudei. Ma sia tome si voglia, eglino si diportarono assai peggio che turchi e fecero di quelle enormissime e vituperose cose contra di Dio e dei suoi santi che non si ponno senza fierissimo cordoglio ricordare. Tuttavia la vendetta di sopra non è tardata molto, perciò che di venticinque in v entisei mil ia fanti che tante sceleratezze in quella citta commessero,