Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/271

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NOVELLA XXXVI finestra e si tirò a dentro. Accrebbe questo atto grandissima fede a le parole di Romulo che dette aveva · al padrone, il quale di malissima voglia pieno se ne tornò a casa, e con Romulo cominciò a lamentarsi de la sua disgrazia e mala fortuna, e stimolato da la còlera dire che Catella non era perciò la piú bella giovane del mondo né la piu nobile, che tanto devesse insuperbirsi e disprezzarlo, e su questa materia disse cose assai. Quivi Romulo cominciò molto destramente a dir al padrone che queste erano cose che il piu de le volte solevano avvenire o per sdegni o per male lingue o perché gli animi npn son conformi, perciò che chiaramente si vede che assai sovente l’uomo amera una donna che mai non si piegh 0 era ad amarlo, e un’altra donna amera lui che egli non si potra disporre d’amar lei. E continovandosi cotesti ragionamenti, disse Lattanzio - In vero, Romulo, tu dici il fatto come sta e la pura verita. Io questi mesi passati fui amato da una de le piu belle fanciulle di questa cittá ch’era nuovamente venuta da Roma, e so che mi voleva tutto il suo bene, ed io amava lei mplto c.aldamente. Ma ella andò non so do ve e stette molti giorni fuori, ed in quel mezzo mi venne veduta questa superba di Catella, di modo che, lasciato l’amor di colei e in tutto messala dopo le spalle ed in oblio, attesi a servir cotesta ingrata. L ’altra poi, ritornata ne la citta, mi mandò lettere e messi, ed io di nulla mi curai. Signor mio - disse alora Romulo, ·egli vi sta molto bene ed avete ricevuto il contracambio che meritavate, perché se voi eravate tanto amato da cosi bella giovane come mi dite, voi avete senza fine mal fatto a !asciarla· per questa, la quale nol sapendo fa le vendette di colei. Egli si vuoi amar chi ama e non seguir chi se ne fugge. Chi sa che quella bella fanciulla ancor non v’ami e viva per voi in vessima contentezza? Con ciò sia cosa che io molte volte ho sentito dire che le fan ciulle nei lor primi amori amano assai piu teneramente e con maggior fervore che non fanno gli uomini. A me paTe che il cor mi dica che quella sfortunata garzona debbia per voi consumarsi e menar una afflitta e penace vita. Io non so questo - disse Lattánzio, ma so bene che mi amava molto forte e che è bellissima, e