Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/279

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tutto pien di meraviglia. - Non ricercate- rispose ella- come io lo sappia. Bastivi che so che ora amate chi non v’ama, e non son molti mesi che amaste un’altra molto piu bella di questa, e so che quefla ardentissimamente amava voi. E dirò anco questo , che ora piu che mai v’ama, e voi né piu né meno amate lei né pi{t ve ne ricordate come. se mai ella non fosse stata da voi veduta. Veramente io non saperei che dirmi - disse Lattanzio, poi che si bene sète apposta al vero e si ben par che sappiate gli affari miei. Ma di grazia, vi prego vogliate dirmi come sapete che questa, che io di presente amo, non m ’ami ed ami altrui. Questo non ho io a dirvi - rispose la Pippa, perché non mi par convenevole. Ben mi par giusto ricordarvi ch e il tutto vi sta bene, poi che, sprezzata voi la giovane che v’ama, amate chi vi disama, ché cosi permette Iddio per castiga-r il vostro peccato e tanta vostra ingratitudine. E pur che peggio non v e ne avvenga, la cos a stara bene. Deh, sfortunata Nicuola, chi ami tu ed hai amato ! Tu hai pur fatto le maggior cose del mondo per acqui star la grazia di costui, e il tutto è stato indarno. E voi, Lattanzio, amate Catella piu che voi, e di voi ella punto n on si cura. Or v ia, seguitate questa impresa, ché a la fine v’accorgerete del vostro errore, e forse, quando vorrete, non fia chi l’emendi. Il giovine, sentendo questi particolari, era quasi come fu or di sé né sapeva che risponderle. Da l’altro canto la Nicuola, che il tutto udiva e vedeva, sarebbe volentieri uscita fuor per dir anco . ella circa il caso suo quattro parolette; ma determinata d’aspettar a che fine Tiuscirebbero questi ragionamenti, se ne stava cheta. La Pippa anco ella attendeva ciò che il giovine diria, quando egli quasi da grave sonno desto disse: - Monna Pippa, io voglio largamente parlar con voi, poi che sapete i casi m iei meglio di me. Egli è il vero che io ho amata la Nicuo~a Nanni, la quale so che m’amava. Ella poi fu dal padre mandata fuor de la citta, non mi ricordo dove, onde in quel mezzo co minciai ad amar Catella figliuola di Gerardo Lanzetti, la quale per alcuni di ha dimostrato d’amarmi, poi , non so come , in tUtto mi s’ è scoperta ritrosa e totalmente contraria a’ miei desiri, di mani era che se ella è in porta od a la finestra quando io passo M , B ANDELLO, Nove~le - Ili.