Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/285

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Lattanzio scherzava e Paolo, che Nicuola esser pensava, parlar çol padre quasi fuor di sé disse: - Domine aiutami ! Io non so s’ io mi dorma o ciò che mi faccia. Ed incrocicchiate le mani, stava tutto pieno di meraviglia. Paolo, a cui i saporiti baci di Cate1la eran sommamente piacciuti, disse al padre che gli facesse grazia di marita:rlo con la figliuola di Gerardo. Ambrogio, che sapeva non poter aver se non buon parentado, narrò a Gerardo come aveva maritata Nicuola con Lattanzio, pregandolo a voler dar Catella a Paolo per moglie, di modo che questo altro matrimonio si conchiuse. E cosi fuor d’ogni speranza si trovò aver ricuperato il figliuolo ricco e ben maritato, ed anco la figliuola ben collocata. Fece Paolo levar i suoi e le robe da l’osteria, e tenne dui servidori per sé e agli altri sodisfece di maniera che si ch iamarono contenti. Erano tutti pieni di gioia, eccetto Gerardo che pur averia voluto la Nicuola; pur a la fine se ne diede pace. I dui amanti con le moglie loro attesero a darsi buon tempo ed oggi anco se lo danno.