Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/333

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sedeva, si per goder il fresco de l’òra che da le crispanti acque soavemente spirava, ed altresi perché nessuno dentro entrasse. ·Ora essendo le donne giunte a quel luogo, smontarono su l’arena del fiume, ordinando ai barcaruoli che quindi con la barca non si movessero; salirono poi alquanti gradi e dentro la porta entrarono. Come il cameriere le vide e conobbe la contessa, forte si meravigliò; ma molto piu di meraviglia Io prese quando vide la bella Aelips. Onde fattosi loro incontra riverentemente ricevendole, quelle salutò e le dimandò ciò che andavano facendo. Siamo - disse la contessa - venute a far riverenza a monsignor lo re nostro sire, come poco fa vi dissi ~he mi sforzarei di fare. Il cameriero d’infinita allegrezza pieno, fatto i d·~oi f?.nti con il legno dentro un pelaghetto entrare dove il re l~ sue barche serrate teneva, fermò la porta del giardino e, ragionando con la contessa, al luogo ove il re sedeva s’inviò. Il re stando alora, come gia s’è detto, assiso a l’ombra ed a la crudelta e rigidezza d’Aeli ps pensando ed insiememente con gli occhi de l’ intelletto contemplando la vaga bellezza di quella, che a lui pareva pure la piu bella e miracolosa che mai veduta avesse né sentita ricordare, tanto s’era nei suoi pensieri profondato, mille cose per la mente volgendo e ravvolgendo, che a nessun’altra cosa poneva mente. Il cameriero tanto innanzi le donne condusse che elle videro prima il re che egli sentisse o vedesse loro. Alora il cameriera· rivoltato verso la bella Aelips - Eccovi , signora mia - disse, il vostro re che certissimamente ad altro non pensa che a voi. Ed ora chi non lo sturbasse, se ne staria cosi ·solo e pensoso tre e quattro ore, si fieramente è nei lacci del vostro amore irretito. La giovane, di onesto sdegno accesa,· si s enti per tutte le vene in quel punto correre il sangue piu freddo che ghiaccio ed in quel medesimo tempo tutta infiammarsi ; il che le rese il volto , piu de l’usato, bello, colO’rito e vago. Erano a meno di cinque passi sovra il re giunti , quando il fida t o cameriere, fattosi innanzi a quello, disse: - Sire, ecco che bella compagnia e tanto da voi desiderata viene a farvi riverenza. Il re quasi da profondo sonno destato alzò il capo e, conosciuta la contessa,