Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/339

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se non quel cotanto che vi ·piacera. Tolga Iddio da me che quella donna cui io a par del cor mio, anzi piu assai amo, ancida, perciò che chiunque quella molestare non che svenar volesse, io come nemico mio mortale strozzar vorrei. Levatevi sn per Dio: signora mia, levatevi. Rimanga questo tagliente e nel vero a mio parere avventuroso colt ello ne le mani vostre, veris~imo testimonio a Dio ed agli uomini de la vostra onestissima ed invitta castita, il cui pudico cospetto amor terrestre e lascivo non potend o sofferire, pieno di scorno e vergogna è via da me fuggito ed a sincero e vero amore ha dato luogo; Se io per il passato i miei nemici ho saputo vincer-e, ora mostrerò che me stesso vincendo e i disonesti miei vol eri affrenando, so a le mie voglie soprastare e far di me e degli appetiti miei ciò ch’ io voglio. Quello mò che ne l’animo mi capa e sia delibe r ato di fare e di corto per metterlo ad effetto, voi con vostra - cosi giovami di credere - somma contentezza e forse con n on minor meraviglia, tosto con l’aiut o di Dio vederete. Il che an co con mia inestimabil iSodisfazione si fara. Né per ora altro da voi voglio che un onestissimo bacio per arra di quello che tosto il mondo con meraviglia vedera e senza dubio lodera. Basciata che il re ebbe con gran piacere Aelips, egli apri la porta del camerino e fece entrar la contessa, il cameriera e le donzelle. Se tutti, veggendo Aelips lagrimosa con quell’ ignudo coltello in mano, di meraviglia e di stupore pieni restarono, non è da meravigliare, non sapendo ciò che il caso importasse. Come furono entrati, impose il re al cameriera che in camera facesse raunaT tutti i cortegiani e gent iluomini ch’erano in palazzo; il che in brevissimo tempo fu essequito. Era quivi tra gli altri il vescovo di Eborace, uomo di grandissimi maneggi e di singolar dottrina, con l’ammiraglio del mare. V’eTa anco il primo segretario del re. Questi tre col cameriera volle il re che nel camerino entrassero e non altri, essendo ne la camera di molti baroni e signori. Restarono- il vescovo e gli altri dui pieni d’ammirazione grandissima hl. dentro. veggendo la contessa con la figliuola, che il coltello per commessione del re teneva in mano, non essendole perciò le lagrime