Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/364

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PARTE SECONDA il tempo d ’ogni creata cosa cons umat ore, mi persuado che molto pochi saranno cosi aventurosi che perfettamente amando possano in un repente, ancor che si veggiano da le donne loro sprezzati e scherniti, smorzar le fiamme amorose. ed in breve tempo di servi d’am ore diventar liber i..E chi è de le sue passioni e degli affetti cosi signore che ad ogni sua voglia possa disporre com’ei vuole, questo tale ve ramente io non dirò che sia · puro uomo te rreno, ma affermerò che assai piu t enga del celeste e divino che del terrestre ed umano. Ora b en che per molti essempi io potessi provar questa mia openione esser in molti e da molti messa ad effetto, nondimeno voglio venir a la narrazione d’un caso avvenuto nuovamente in una citta di Lombardia, il quale meritarebbe esser divolgato da piu onorata e dotta bocca che la mia, a pena bastevole a dir quanto ch’ è seguito non che d’ornare con leggiadro stile quelle parti di questo nobilissimo accidente, che meritevolmente da la feconda e dolcissima eloquenzia del divino Boccaccio deveriano esser celebrate e commendate. Qui si vedera che una vertuosa giovane ha piu tosto per elezion e voluto perder la vita che l’amore del suo signore, e si tocchera con mano che con lieto e meglior viso e con piu saldo ed allegro core ella ha bevuto il mortifero veleno, che non averebbe · il peregrino da longo e faticoso viaggio stracco e da l’arsura d el sole nel mezzo giorno secco, quando arrivava sotto alcun’omhra, le dolci e limpide acque d’una fresca e chiara fontana che fuor del vivo sasso sorge e con grato mormO’rio per le verdi erbette se ne va fuggendo. E questo ha ella fatto perché fuor di misura amava e piu stima faceva del suo amante che de la vita propria. Qui anco vederete quanto possa l’ignorante malignita ed il poco cervello d’una rea femina, la quale non pensando ad altro che a l’utile ed a sodisfar a’ suoi poco onesti pensieri , né d’onore n é di vergogna né di danno che seguiT le ne potesse mostr ò curarsi. Ma perché mai il biasimar le donne non mi piacque e per riverenza di qu ella che mentre visse fu mia tramontana stella, tutte le donne voglio aver in onore, e deve ci ascuno onorarie, e per non tenervi piu a bada, venendo al fatto, cosi a novellare cominciar mi piace. Vi dico adunque ch e in una citta