Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/38

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se n’anderebbe a querelar al duca. Il giovine, sdegnat<O che un garzoncello avesse ardire di dirgli simil parole, lo minacciò che se piu di parole lo molestava, che gli romperebbe il capo, e da sé con agre parole lo licenziò. Il fanciullo veggendo questi contegni del debitore, senza mettervi su né piu aglio né piu sale, se n’andò di lungo al _palazzo ove il duca dimorava, e detto ad uno degli uscieri che aveva bisogno di parlar con il signor duca, fu intromesso. Il duca veggendo il fanciullo di buona presenza, gli domandò ciò che voleva. Amerigo alora disse di cui era figliuolo e la cagione per la quale suo padre l’aveva mandato a Firenze, e le male parole che il debitore gli aveva detto col minacciarli di rompergli il capo. Supplicò dopai molto umilme nte il duca che degnasse fargli giustizia e non volesse permetter e che se ben suo padre era confinato, che perciò il deb itore di questo modo lo straziasse, essendo gia piu di cinque anni che era vero debitore. Il duca udita la proposta del fanciullo, essendogli mirabilmente piaciuto il ragionar di quello, considerato che non domandava se non cosa che licitamente non se gli poteva negare, disse che non si devesse partire e che in breve lo spedírebbe. Onde commise che il debitore fosse domandat o, al quale venuto a la sua presenza domandò s’era debitor d’Andrea Marsupini, e di quanta somma e da quanto tempo in qua. Non seppe il cortegiano negar la verita e liberamente il tutto confessò. Il duca alora - Adunque - disse - vuoi il devere che tu gli sodisfacci senza _indugio, essendo tanti anni che questa somma gli déi dare, assicurandoti che se piu tosto mi fo sse stato detto, che tu gia l’averesti pagato. E perché io intendo che tu h ai bravato e minacciato di battere e romper il capo a cotesto gar zone, io ti ricordo per profitto tuo che tu lo guati e lasci star e, non gli dando molestia in qual si voglia maniera, per quanto hai cara la vita, perché io non ti averei in qu esto caso un minimo rispetto. E per Dio tu sei divenuto uno gran bravo a volerti porre contra un fanciullo. Va’ , e pr ov ed i che stamane Andrea Marsupino abbia il suo come è il devere, e fa’ di modo che io non ne senta piu motto alcuno. Io non vo ’ né sono per sopportare che uomo del mondo sotto l’ ombra mia faccia nocumento