Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/406

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per quanto io ne intendo, ella si crede fermissimamente d’essersi a ttossicata, ma che il rimedio de l’ alicorno l’abbia .levata fuor di periglio, non essendo paruto a Camillo manifestarle come la bisogna governata si fosse. Essendo poi domandata il di seguente essa Cinzia dagli amici che iti erano a visitarla, come fosse stata tanto ardita di volontariamente ber il veleno, elia in cotal maniera, rispondendo, disse: - Io per ogni modo deliberata m’era, subito che mi vidi abbandonata da Camillo, non voler piu rimaner in vita; ma non mi dando l’animo d’ancidermi col ferro ed avendo discorso molte spezie di morte, elessi questa del veleno per la piu facile e meno fastidiosa a mandar in essecuzione. Mi pareva poi il moriTe non mi dever esser molto noioso ; morendo a la presenza di colui per lo cui rispetto io diveniva di me stessa micidiale. E perché io non faceva mai altro che farneticare e chimerizzare, m’entrò questo capriccio n el capo: che non era possibile che Camillo fosse mai tanto crudq che, veggendomi giunta a si estremo fine, non si fosse sforzato d’aiutarmi ed aver di me compassione. Con questa imaginazione di v;ederlo pietoso del mio male, io appagava tutte le mie pene e lietamente me ne moriva. Or via - disse Flamminio, non t’avvezzar piu a questi scherzi e non ti lasciar venir in capo questi ghiribizzi ; ma se vi nascono, lasciali svaporare, ché altrimenti tu la farai male e non ci sara semp-re l’alicorno apparecchiato. N on ci tornar pi u, ché se tu ci torni , tu pagherai questa e quella e parrai una pazzarella. Rimase adunque Camillo con la sua Cinzia come di prima , godendosi e vivendo in pace. Ora tra quelli che come il fatto foss e non sapevano furono vari i ragionamenti, parlan do cos i de le forze de l’amore, le quali nel vero sono potentissime ·e di meravigliosi effetti fanno, come anco de l’animo deliberato d’una donna innamorata. E chi lodava e chi biasimava quanto Cinzia aveva fatto; chi ardita, chi pazza e chi temeraria e disperata la diceva, secondo che diversi erano i pareri dei ragionanti, i cui parlari per ora non mi pare dever raccontaTe per non esser piu lungo di quello che stato mi sia, ché dubito pur troppo con tante mie ciancie non v’aver fastidito. Ma certo io non poteva far di meno, volendovi ragguagliare come