Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/423

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NOVELLA XLI fosse dei novelli sposi l’allegrezza, pensatelo voi. Veggendo la balia la cosa condutta a buon t ermine, gli essortò, poi che avevano la commodita, a trastullarsi insieme. E partitasi, lasciò i campioni ne lo steccato e andò a basso ove il bucato si faceva. Ci ò che gli sposi · serrati in camera facessero, perché testimoni non ci erano, io non vi saperei dire; ma persona qui non è che non lo possa a punto come fu imagina:re, da se stesso facendo giudicio se in simil caso trovato si fosse. La balia, poi che le par ve che i combattenti assai fossero insieme dimorati, se ne andò a la camera loro e quelli sazi non gia ma fo r se stracchi ritrovati, entrò con vari ragionamenti e sollazzevoli motti per rallegrargli vie piú di quello che erano. Messo po i ordine a ciò che per l’avvenire senza pericolo si potessero insieme ritrovare, fi p. che v enisse l’occasione di palesar il matrimonio contratto e consumato, dopo molti soav.is simi baci , Gerardo con l’aita e la scorta de la sagace balia, senza •es s. e·r veduto, se n ’ usci di camera e di casa, non capendo ne la pelle per la soverchia allegrezza che dolcissimamente tutto l’ ingombrava. Restò Elena dolente per la partita del marito, ma per altro poi tanto lieta quanto dir si possa. Ella si trovava la piú contenta donna che fosse in Vin egia e bene diva l’ora e il punto che Gera rdo avev a veduto. Ma che diremo de le mirabilis ime e poderose forze de l’amore il quale, se entrando nel petto a Cimone, di rozzo , ignorante e selvaggio , non uomo ma bestia che era, in un tratto lo r es e accorto , gentile, saggio ed umano , il med esimo fece d’ Elena. Ella come com inciò a gustar il gioco de l’amore, e che le divine fiamme amorose le scaldaTono ed allumaronle il core, subito se le ape r sero gli occhi de l’intelletto e divenne in modo gentile, avveduta, sc altrita e si agg r aziata che pochi ssime ug ua li e nessuna superiore di grazia, di belta e di donnesco avvedimento in Vinegia aveva, e di giorno in giorno le sue doti megliori si facevano. Gerardo ognora vie piu contentandosi , tutte le volte che con l’aita de la sagace balia poteva, andava la notte a giacersi con la sua cara moglie , e tutti dui si davano il piu bel tempo e gioiosa vita del mondo. Mentre i dui amanti liet amente si godevano, Ja n oiosa Fortuna, che troppo in un tranquillo stato persona alcuna, i\1. BANDEL LO, No’Velle · JII. 27