Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/426

Da Wikisource.

gli aggradiva, rispose; onde in ·Un tratto s’accordarono. Gerardo da l’ altra parte attendeva la vegnente notte e del desiderio suo a la moglie fece il consueto segno . Venuta l’ora oportuna, entrato in casa e a la camera pennenuto, dopo i saluti e i soliti abbracciari e baci, essendosi posti a sedere, cosi disse Gerardo a la moglie: - Consorte mia a me piu cara che la propria vita, forse v i sète meravigliata che oggi abbia fatta cosi grande instanzia di venir a stan ni con v oi , essendovi anco stato la notte passata. M’a lasciamo andare che io ci desideri esser di continovo, ché oramai ve ne potete facilmente esser avveduta: altra cagione di presente mi ci ha fatto venire. E cosi dicendo, le narrò tutto il successo del ragionamento che tra il padre e lui era seguito. Stette Elena attentissima a quanto il marito aveva detto, e conoscendo il parlar di quello esser finito, come quella che con la cr eanza ed acutezza de l’ingegno passava di gran lunga il picciolo numero degli anni , dopo un pietoso sospiro a questa guisa al marito rispose: - Guai a me , caro consorte mio, se per altri effetti non avessi conosciuto la grandezza de l’amor vostro verso me che ·per questa dimostrazione che ora mi fate, perciò che con qU’esta penetrevolissima ferita che al present e, non volendo voi ubidi·re a vostro padre, voi mi date, mi chiudete anco ogni via ch’ io possa sperare esser lieta gia mai. In questo da gravi e dolenti singhiozzi rotta la voce, a lagrimare senza sosta allargò il freno. Poi che al fiero dolore le sparse lagrime al quanto di r ifrigerio prestarono, ripreso un poco di lena, cosi, tuttavia amaramente lagrimando, al marito disse: - Deh, cara vita mia, quanto gravemente errato avete a non ubidir prontamente a vostro padre! Ahi misera me e piu che tre volte misera, se non conosciuta ancora, anco r non veduta, di tanto danno , di tanto disonore e di cosi acerba doglia al mio onorato suocero son cagion e ! Non a vera egli, come mi conosca, giusta cagione di poco amarmi? non dira egli che io sia il disconforto e, che piu importa, la manifesta rovin a de la casa sua? Certo che egli lo potra ben diTe. Vi ’Prego adunque, e il prego mio vaglia mille, se punto m’amate, ché pure io mi persuado esser da voi amata, · e se del vostro amore mai debbo veder ferma prova, che per