Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/427

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ogni modo vogliate ubidire a vostro padre e per questi pochi mesi sofferire pazientemente l’allontanarvi dagli occhi miei. Si che, marito mio caTo, andatevene felice, tanto -di me ricordevole quanto io sarò di voi, che di continovo col pensiero vi verrò · seguendo oVunque anderete, come colei che eternamente vivere e morir vostra desidero. E cessi Iddio che io mai vi sia cagione che sempre con vostro padre non stiate in quella concordia e pace ch e a tutti dui si conviene ! - Furono assai altre paTole dette. A la fine Gerardo si lasciò vincere da le vere ragioni de la sag gia e prudente giovane, ed a l’ora consueta, dopo molte lagrime, da lei si parti e andò a far sue bisogne. Si pose poi a tavola con il poco consolato suo padre , e dopo che desinato si fu, ess endo ciascun altro uscito di sala, Gerardo -si levò in pie di e innanzi al padre postosi in genocchioni, a capo scoperto, in questa maniera gli disse: - Magnifico ed onorato padre, questa n otte io- ho pensato assai sovra l’andata di Barutti, de la quale ier i voi mi parlaste, •e chiaramente conoscendo quanto grave errore io facessi a non ubidir a le preghier.e vostre, che app o me deveno in ogni tempo e luogo aver forza di comandamento, de la mia ignoranza e follia umilmente .e con tutto il core vi domando p-erdono , pregandovi che no n vogliate guardar a la poca river enza ch·e usata v’ ho, ma che vi piaccia rimettermi ne la solita grazia v ostra. Ecco, padre mio osservandissimo, che io sono qui presto ad ubidirvi , e non solamente navigar a Barutti, ma anda:r in ogni luogo ove piu a grado vi sara di mandarmi, perché deliberato mi sono prima morire che a’ vostri vole ri oppormi piu mai. Udite queste parole, il pietoso padre vols e che il figliuolo si levasse, e pieno d’una tenera amorevolezza, colmò di lagrime gli occhi, e da quelle largamente cadenti impedito, non potendo formar parola, avvinchiato il collo del figliuolo, buona pezza a qu el modo stette. M10ssero le calde ed amorevoli lagrime paterne a pianger medesimamente il figliuolo, il quale tutto che commosso da pieta lagrimasse, nondimeno ripigliando alquanto di Iena e rasciugato il pianto, a quello pose so sta e cominciò con dolci paTole a consolar il padre. Messer Paolo, posto a le lagrim e fine e pieno di letizia immensa, propose