Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/470

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PARTE SECONDA tempio il « novendiale », come tutti i peregrini sogliano fare, che per nove gio·rni continovi ogni di usano alcune cerimonie in quella chiesa, e che dopoi se .ne verrebbe a starsi alcuni di seco. E con questa conchiusione preso congedo, la duchessa verso il santo riprese il camino e il cavaliera tutto gioioso a casa se ne ritornò. Ma lasciamo alquanto questi innamorati e diamogli tempo di pensar ai lor amori, e parliamo un poco del duca di ’Savoia, al quale dopo molti di parve d’aver molto mal fatto a lasciar andar una sorella del re de l’ Inghilterra e sua consorte cosi privatamente a tanto · lungo viaggio. Onde meglio pensando e desideroso di emendar il fallo commesso, convocò i suoi consiglieri e propose loro il caso. Fu da tutti detto che era, quanto piu tosto fosse possibile, da rimediare a la trascuraggine usata, e per piu spediente si pr ese che il duca stesso per mare v’andasse; onde fatto spalmare- alcuni legni che vicini a Nizza aveva, con onorevole comitiva di molti cavalieri e gentiluomini si mise in mare. Ed avendo prospero vento, si condusse dal mare Mediterraneo ne la Galli zia passando lo stretto di Gibilterra, e v’arrivò a punto il nono di che la duchessa finiva tutte le cerimonie del suo vot o. Fu grande l’allegr·ezza di tutta la brigata quando videro il lor signore ; ma la duGhessa si trovò molto discontenta, veggendo troncata la via ai suoi a mori. Medesimamente l’Appiano e Giulia, che dei pensieri de la duchessa erano consapevoli, molto se ne attr istarono. T 1;1 ttavia dissimulando la loro mala contentezza, si mostravano tutti tre allegri. Il duca, narrato a la moglie la cagione de la sua venuta, il di segu ente avendo anco egli visitate e divotamente riverite le sante reli quie de l’apostolo, in nave con la moglie e tutta la brigata entrato, fece scioglier le navi e dar le vele ai v enti ; ed avendo voglia di veder suo cognato, navigò verso Inghilterra, e quivi con prospera navigazione pervenuto, fu dal re lietament e r accolto e con molti piaceri festeggiato. La duchessa ancor che in vista si most r asse allegra, era nondimeno fieramente ne l’animo attristata, e quando agio aveva, con l’Appiano e Giulia si sfogava ed acerbamente la sua sciagura piangeva, parendole pur troppo difficile a sopportare che su il fiorir e