Pagina:Bandello - Le Novelle, vol. 2, 1928 - BEIC 1972415.djvu/135

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vestimenta, e tutti i giorni di festa era cagione che si ballasse e si stesse sui piaceri. Il Totto le praticava tutto il di in casa, e con la pratica venne in grandissima domestichezza seco e il suo amore le discoperse. La donna non si corruccio punto d’esser dal giovine amata, anzi mostrò aver caro il suo amore, di modo che il Totto lasciata dopo le spalle ogn’altra cura, solamente a servir madonna Bartolomea attendeva e tutto il di in casa le stava. Il che gli era assai facile, non mettendo mente il marito a cosa che in casa sua si facesse. E veramente egli era ben fatto, secondo quello che i vicini dicono, che noi modenesi non pensiamo de le nostre donne mai male, stiano con gli uomini quanto si vogliano, pur che non le veggiamo con i maschi nel letto. Alora dicono che sospettiamo un poco di male. Ma queste son ciancie che il volgo dice senza fondamento. Essendo adunque il Totto entrato nel laberinto amoroso e ad altro non pensando che a la bella Calora, deliberò non pigliar mai moglie, e inebriato de l’amor di lei le fece libera donazione inter vivos di tutti i suoi beni, e si sforzò che questa donazione stesse piu segreta che potesse, non si avendo riservato se non l’usufrutto dei suoi beni fin che viveva. Io non voglio ora dir quanto circa ciò ho sentito parlar da molti, cioè se egli era de la donna possessore o no, giudicando molti che egli non l’averia donato il suo se non si fosse ritrovato in possesso dei beni de la donna. Basta che egli aveva in quella casa una grandissima libertá; e se bene il marito di lei vedeva il Totto con la moglie in camera, non diceva parola, perciò che ella portava le brache. Visse il Totto con la Calora piú di tre anni, che mai tra loro non occorse una minima paroluccia di sdegno o altra amaritudine. Ma non so come, in questo ferventissimo amore del giovine entrò il frigido veleno de la gelosia, di modo che cominciò a temere di non esser per altri da la donna abbandonato. E ben che egli il piú del tempo con lei dimorasse, nondimeno lasciò entrarsi nel petto questo pestifero verme che giorno e notte accerbissimamente il rodeva, parendo a lui che ella a tutti mostrasse lieto volto ed altrui piú di lui accarezzasse. Ella era sempre vivuta in grandissima libertá, ed essendo lieta, baldanzosa e festevole, molto con tutti