Pagina:Bandello - Le Novelle, vol. 2, 1928 - BEIC 1972415.djvu/249

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riscente di volto e ben costumato, e sovra ogn’altro gagliardo ed aiutante; il quale ancor che fosse scaltrito e sapesse benissimo il fatto suo, faceva nondimeno il sempliciotto e cosi mezzo il buffone. Egli soleva due volte almeno la settimana da la villa venir a Pavia e secondo la stagione dei tempi portar de le cose de la villa, ova, butiro, formaggio, pollastri, frutta e simil vivande. Era poi in casa del dottore per le sue piacevolezze generalmente da tutti ben veduto; né in casa mai stava indarno, perché ora spezzava legna, ora cavava acqua e simil altri servigi volentieri ed allegramente faceva; ed andava per tutta la casa di sotto ed anco di sopra ove voleva, senza che mai gli fosse detto nulla. Di costui e dei suoi motti ed altre piacevolezze che faceva, il dottore molto ne gioiva e seco volentieri ragionava, massimamente la sera dopo cena quando non ci erano stranieri. Medesimamente madonna Cornelia si dilettava fargli dir de le cose de la villa. Onde veggendolo d’assai buon viso, gli gittò gli occhi a dosso, e poi che con altri miglior mezzi non poteva a’ suoi bisogni soccorrere, conchiuse tra sé che questo fosse quello che secondo che lavorava a Seivano le possessioni del messere, lavorasse ancora a Pavia il suo orticello, e come prima venisse di villa, tentar la sua fortuna, awenissene poi ciò che si volesse. Ella tanto era de la vita che col marito teneva mal contenta che per poco ella averebbe nulla stimata la morte. Non dopo molto, secondo il solito, eccoti che una matina arrivò a Pavia il contadino con frutti di villa e lettere al padrone, e non lo trovando in casa, ché era ito a palazzo per l’altrui liti, andò di sopra ove la madonna in sala tutta sola faceva alcuni suoi lavori. Come ella lo vide, disse: — Ben venga, Antonello — ché cosi aveva nome il lavoratore ; -• che vai tu facendo ? — Madonna — rispose egli, — io ho portato dei nostri frutti, ed anco ho recato una lettera al messere che manda il fattore per certi comandamenti che il referendario ducale ha mandato a Seivano. — Domandò alora la donna un garzone di casa e lo mandò a palazzo con Antonello a trovar il messere. V’andò egli ed al dottore diede la lettera, il qual letta che l’ebbe, disse : — Antonello, va’ a casa a bere ed