Pagina:Bandello - Le Novelle, vol. 2, 1928 - BEIC 1972415.djvu/334

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chiamar si ponno — dire, ma per onor degli uomini mi vergogno a raccontarle. Si ragionava di questa materia ne la ròcca di Castiglione de le Stiviere a la presenza del molto illustre ed ingegnoso signore il signor Aloise marchese di Gonzaga, ove erano uomini molto dotti e nobili, tra i quali messer Emilio degli Emili, gentiluomo bresciano e persona dottrinata e piacevole, narrò una novella di nuovo a Vinegia accaduta, per la quale egli ci mostrò che il piú de le volte con simili donne l’uomo capita male. Onde avendo io la novella scritta, quella vi mando avendola al nome vostro intitolata, che appo voi sará pegno del mio verso voi e tutta casa vostra amore. State sano.

NOVELLA IV

Fra Francesco veneziano ama una donna che in un altro s’innamora t vuol far ammazzar il frate, il quale ammazza il rivale e la donna lascia per morta.

Venne non sono ancora dieci anni a Vinegia un povero compagno candiotto, il quale di sua moglie aveva una bellissima figliuola senza piú, che si chiamava Cassandra, la quale era di sedeci in dicesette anni, tanto avvenente ed accorta che dir piú non si potrebbe. Il padre non la maritava per non aver il modo; e la madre di lei che era greca e fuggiva volentieri il disagio, cominciò ad ammaestrarla e prestarla a nolo a chi piú danari le dava, e con le fatiche di quella vivevano assai agiatamente. Ora avvenne che non essendo ancora compito l’anno che il candiotto era in Vinegia, un frate di san Domenico conventuale che stava fuor de l’ordine, essendo maestro di grammatica dei nepoti del serenissimo prencipe il signor Andrea Griti duce di Vinegia, vide Cassandra, e parendogli la piú bella giovane che mai veduta avesse, deliberò far ogni cosa per averla in suo potere. Egli aveva grossa provigione dal duce ed anco onesta entrata del patrimonio, non avendo se non un nipote, figliuolo d’un suo fratello che giá era morto; ed egli governava il tutto. Investigato adunque chi fosse il padre de la veduta fanciulla,